La Cassazione ammette il quesito referendario sul nucleare
È ufficiale, il referendum sul nucleare c'è
il 12 e 13 giugno gli italiani sono chiamati a votare
Di Michele Topini
(ASI) La Corte di Cassazione ha definitivamente ammesso il quesito referendario sul nucleare, nonostante la parziale modifica apportata dal governo Berlusconi.
Si voterà il 12 e 13 giugno, è ufficiale.
Gli elettori sono chiamati ad esprimersi circa 4 differenti quesiti.
Il primo riguarda l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento, che permetterebbe ai politici di ergersi su un gradino più alto rispetto a quello dei cittadini “normali”, godendo della esclusivissima possibilità di non presentarsi alle udienze in tribunale anche senza una motivazione di impedimento valida, ma per cause a dir poco ridicole tra cui anche “sagre e feste paesane”, così recita la legge proposta da Berlusconi.
Gli altri tre quesiti richiederanno l'abrogazione delle leggi attualmente in vigore che consentirebbero l'installazione in Italia di centrali nucleari, e di privatizzare l'acqua pubblica, dando la possibilità ai potenti di lucrare anche sul primo bene di sostentamento assoluto per tutti gli esseri viventi.
Berlusconi ha recentemente messo in atto una manovra politica con la quale ha cercato di rimandare il referendum sul nucleare, temendo che si votasse poiché, a detta sua, dopo la catastrofe ambientale in Giappone i cittadini non sarebbero stati obiettivi.
Più credibile appare invece la versione dei suoi oppositori i quali sostengono che la manovre fallita di Berlusconi servisse ad evitare un'altra pesante sconfitta politica, ma soprattutto ad evitare un secco rifiuto del nucleare da parte degli Italiani.
Un fatto è certo, il referendum c'è.
Il 12 e 13 giugno votare è fondamentale poiché non si può non esprimersi circa temi così importanti quali la costruzione o meno delle centrali nucleari, la privatizzazione dell'acqua e l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.