(ASI) Roma - “Sull’accordo Fincantieri-Stx, l’esultanza del Governo è del tutto fuori luogo: avevamo la maggioranza, adesso siamo finiti sotto amministrazione controllata. Per non parlare della partita sulla cantieristica militare, ancora tutta da giocare e sulla quale ci sono troppi elementi che destano grave preoccupazione per l’industria italiana.
Altro che successo, il ‘Patto di Lione’ sancisce, semmai, la debolezza e la totale mancanza di autorevolezza internazionale dell’Esecutivo». È quanto dichiarano i deputati del MoVimento5Stelle con Andrea Vallascas, capogruppo in commissione Attività Produttive, in merito all’accordo tra Italia e Francia sulla partecipazione di Fincantieri in Stx.
“La prima pesante reazione all’accordo - prosegue Vallascas - è giunta dai mercati che hanno sonoramente bocciato l’intesa mandando giù il titolo Fincantieri. D’altronde non si comprende come il Governo possa parlare di successo, se non distorcendo la realtà dei fatti. Fincantieri partiva dal possesso del 66,6% di quote in Stx. Ieri si è chiuso per il 50% a cui si aggiunge il ‘prestito’ dell’1 per cento per 12 anni con diritto di revoca da parte del governo francese”.
“Vale a dire - aggiunge - che Fincantieri sarà sottoposta allo stillicidio di una sorta di amministrazione controllata per 12 anni, a cui si aggiungono le varie clausole restrittive dell’accordo, tra cui l’esercizio del diritto di veto da parte francese sulle nomine”.
“Ma a destare ulteriori preoccupazioni sono gli aspetti rimasti per ora in secondo piano che verranno trattati in seguito, come l’accordo sulla cantieristica militare, dove rischia di essere tagliata fuori una realtà leader mondiale nel settore degli allestimenti come Leonardo. Tra gli azionisti di Stx - conclude Vallascas - c'è infatti anche Naval Group, partecipata da Thales che è la diretta concorrente della nostra ex Finmeccanica”. Conclude la nota dei deputati del MoVimento 5 Stelle della Camera.