(ASI) “I vertici dell’Ilva hanno il dovere di raccogliere senza se e senza ma l’allarme lanciato dai lavoratori attraverso la nota sindacale diffusa ieri dalla FIM CISL, sull’emergenza sicurezza in corso da troppo tempo nello stabilimento tarantino, dove non passa mese che non venga messa a repentaglio l’incolumità degli addetti.
Chi opera nell’Ilva è drammaticamente consapevole di lavorare in un ambiente rischioso, in cui quotidianamente mette in pericolo la propria vita e questo, nel terzo millennio, non è affatto accettabile. Ormai da anni è noto a tutti quanto l’impianto produttivo, portatore di inquinamento, malattie e disperazione in gran parte dell’area del capoluogo ionico, sia obsoleto e poco sicuro. E sino ad oggi poco o nulla è stato fatto per invertire la marcia, nonostante da alcuni anni sia in corso il commissariamento da parte del governo nazionale. Si intervenga subito, per pianificare un processo che metta progressivamente in sicurezza i dipendenti dell’azienda e i lavoratori dell’indotto, ma anche i tarantini che vivono a ridosso dell'acciaieria più pericolosa d'Europa”, lo chiede l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.