“Costo del personale sotto la media, no allo scontro con i sindacati per evitare soluzioni”
(ASI) “Il Governo valuti se, nell’ambito del confronto con Alitalia in vista della presentazione del nuovo piano industriale, non sia opportuno chiedere espressamente all’azienda impegni chiari e precisi sulla riduzione dei costi per leasing, manutenzione, assistenza passeggeri, intermediazioni commerciali, contratti carburante, acquisti fornitori, per evitare che la discussione sul personale diventi un modo per alimentare lo scontro ed alzare i toni in modo da far saltare qualsiasi soluzione”.
E’ quanto chiede il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, componente della commissione Trasporti della Camera, in una interrogazione sul caso Alitalia ai ministri dei Trasporti, Graziano Delrio, e dello Sviluppo Economico, Casrl Calenda.
“Inoltre – prosegue ancora Anzaldi nell’interrogazione – in vista del prossimo e nuovo piano industriale Alitalia, si richiede al Governo di effettuare una valutazione estremamente rigorosa sulla qualità e quantità dei costi indicati e delle loro dinamiche di contenimento”.
“Si premette – è scritto tra l’altro nell’interrogazione – che il costo del personale, in realtà, non sembra rappresentare il principale problema di Alitalia. In base all’ultimo bilancio della compagnia, infatti, Il costo medio per dipendente nella compagnia italiana rappresenta solo il 16,5% dei costi totali, inferiore a quello di grandi compagnie europee come Air France, Lufthansa e British Airways e sostanzialmente in linea, a parità di prodotto, con la media di vettori low-cost come EasyJet o Wizzair. I veri problemi di Alitalia derivano evidentemente da altri costi, tutti sopra la media: leasing aeronautico (+11%), manutenzione aerei (+24%), handling e assistenza passeggeri (+20%), spese di vendita con riconoscimento di diritti d’intermediazione pari al doppio di quelli applicati in media dai CRS (computer reservations system), contratti di “hedging” carburante fuori misura che hanno fatto pagare la benzina avio a prezzi maggiori pur col calo del greggio, controlli inadeguati sugli acquisti dai fornitori. Secondo quanto riferito dal Sole 24 ore il 16 febbraio scorso, a fronte di un impegno dell’Amministratore Delegato dell’Alitalia, Cramer Ball, di ridurre in un anno i costi per un valore di 160 milioni di Euro, da inizio 2017 essi sarebbero diminuiti solo di 1 milione di Euro”.