(ASI) Abruzzo – L'8 agosto si commemorano ufficialmente le vittime di Marcinelle, solenne ricorrenza pretesa anni fa dall'On.Mirko Tremaglia. Ma cosa avvenne a Marcinelle? Alle 8.11 dell'8 agosto 1956, un gravissimo incendio scoppiò all'interno del pozzo di areazione della miniera di Carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle in Belgio.
Il fumo delle fiamme riempì i locali sotterranei della miniera, a 1035 metri di profondità provocando la morte per asfissia di 262 minatori su 274 presenti, in gran parte emigranti italiani di cui 60 abruzzesi, provenienti dai Comuni di Farindola, Lettomanoppello, Manoppello e Turrivalignani, molti dei quali non raggiungevano nemmeno i diciotto anni.
Una tragedia scolpita nella memoria degli Italiani ed in particolar modo degli Abruzzesi che a sessantanni dalla sciagura hanno organizzato, tramite la Presidenza della Giunta Regionale, quattro giorni di commemorazioni dal 1 al 4 agosto.
Ha fatto gli onori di casa il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, accompagnato nelle varie giornate dalle autorità locali. In rappresentanza del Belgio l'ambasciatore in Italia Patrick Vercauteren Drubbel ed Elio Di Rupo, ex Primo Ministro ora Sindaco di Mons e originario di S. Valentino in Abruzzo Citeriore, un piccolo centro abruzzese limitrofo. Erano presenti anche alcuni deputati eletti in Abruzzo e diversi Assessori e Consiglieri Regionali. Ospiti d'onore la Principessa Astrid del Belgio e la Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini.
Dopo le lacrime di commozione della Principessa Astrid di Belgio, arrivata il 1 agosto a Manoppello per le commemorazioni, a testimonianza della fratellanza fra i popoli, i quattro giorni si sono conclusi con la visita della Presidentessa della Camera.
A Passolanciano, la Boldrini, ha inaugurato un monumento in onore dei caduti, donato dall'Associazione “Minatori – Vittime del Bois du Cazier 08 – 08 – 1956 Marcinelle”, dinanzi a tutte le autorità intervenute e ad alcune vedove delle vittime.
A tal proposito, ecco cosa ha dichiarato la Presidentessa della Camera: «Una tragedia che purtroppo ci ricorda e ci riporta al nostro presente, una tragedia in cui i nostri connazionali sono stati costretti a lavorare in condizioni disumane e per questo sono morti. È una tragedia che ci fa capire che i processi di migrazione possono essere molto dolorosi ma anche processi nei quali si può costruire un percorso di sviluppo. Oggi i nostri connazionali in Belgio sono parte di questo tessuto e anche della classe dirigente poiché sono stati messi in condizioni di integrarsi. Sul lavoro si continua a morire e questo è inaccettabile. Meno precarietà sul lavoro, più controlli, più importanza al lavoro come aspetto della dignità dell’individuo».
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia