(ASI) “Vediamo di dire poche cose ma opportune da affrontare” - così ha iniziato il suo intervento Silvio Berlusconi a chiusura della due giorni di Perugia. Era ad Arcore il leader di Forza Italia, all’inaugurazione di una nuova sede del partito, ma ciò non di meno l’intervento telefonico è stato a tutto campo.
Dopo i saluti affettuosi al Sindaco di Perugia Andrea Romizi, alla coordinatrice regionale di forza Italia Umbria, Catia Polidori, all’On. Antonio Tajani, e a tutti i militanti presenti, il Cavaliere ha aperto il suo discorso parlando delle presunte divisioni interne al partito di cui alcuni giornali avevano parlato negli ultimi tempi. “Il Convegno di Perugia dice ben altro.” ha dichiarato Berlusconi -“ Siete la prova che Forza Italia è unita, determinata, viva e si sta preparando a tornare protagonista della politica nel nostro paese” che ha poi lanciato una bordata al Pd parlando di “ben altre divisioni in ben altri partiti”.
Ha poi ribadito la necessita di un rinnovamento dopo venti anni di attività politica, che dovrà essere improntato a un inquadramento meritocratico di giovani e nuovi volti in generale, senza però ripudiare o “gettar via” chi è già ora in campo e ha già dato il suo contributo al partito e all’Italia.
“Non bisogna aver paura di aprirsi a nuovi amici. Anzi dobbiamo augurarci che anche altri si uniscano al nostro sforzo”- con queste parole il cavaliere ha ribadito il collocamento di Forza Italia nel novero delle forze moderate e riformiste, e quindi massima apertura a chi ne condivide i valori fondamentali. Berlusconi ha poi specificato che la maggior parte di questi “nuovi amici” emergeranno o saranno da cercarsi tra le fila di quel 50% della popolazione italiana che alle ultime elezioni non ha votato. Parlando di questi 24 milioni di italiani, li ha descritti come “moderati delusi dalla politica in generale” ma che sicuramente “non sono sostenitori della sinistra”. Il Cavaliere ha poi rivendicato la tradizione di libertà del partito, così come quella del suo impegno personale ,ricordando la “paternità” delle prime televisioni che spezzarono il monopolio nazionale della tv di stato.
Si è poi rivolto a chi ha descritto Forza Italia come “forza non di opposizione”, indicando Forza Italia come unico partito veramente alternativo a quello dell’esecutivo. Ha infatti ribadito la posizione critica di Forza Italia in politica economica e internazionale descrivendo quest’ultima come “appiattimento su comportamenti dilettantistici e sbagliati da parte dell’occidente”, con particolare riferimento alla gestione della crisi ucraina e alle conseguenti sanzioni alla Russia definite “masochiste”. In questo senso, Berlusconi ha rivendicato con orgoglio il primato di aver impedito che la Russia si isolasse in un alleanza orientale con Cine, India e Thailandia, e rimanesse una protagonista in Europa. Sempre in politica internazionale ha criticato la posizione del governo italiano così come quella di tutti i governi occidentali anche sulla crisi palestinese. “Israele è l’unica democrazia di quell’area”- ha dichiarato il Cavaliere – “ed è regolarmente minacciata da molti stati e organizzazioni terroristiche. Se ora la lasciassimo sola anziché difenderla, non faremmo altro che alimentare la presunzione di chi la vorrebbe eliminare. Cosa faremmo nei loro panni; se avessimo avuto tutti nel nostro passato almeno un nonno o un bisnonno morti nella Shoah, e avessimo la possibilità di una difesa nucleare?”. La necessità di riaprire al più presto un proficuo dialogo sia con la Russia che con Israele, secondo Berlusconi, diventa ancor più evidente alla luce della minaccia globale dell’Isis.
Il Cavaliere non ha risparmiato aspre critiche anche all’operazione “mare nostrum” dichiarando –“Avevamo addomesticato Gheddafi. Dalla Libia non veniva più un migrante e le nostre aziende, soprattutto quelle energetiche prosperavano intrattenendovi proficui rapporti commerciali”.
Ha poi parlato della politica nazionale, descrivendo la sinistra come una forza che ha fatto “tutto e il contrario di tutto” nell’ottica del “tanto meglio tanto peggio”, colpevole di aver rallentato i processi riformatori avviati dagli esecutivi di centrodestra con referendum abrogativi ad “hoc” e manifestazioni di piazza. In quest’ottica Berlusconi ha precisato che, ora che la sinistra sembrerebbe pervasa da un inaspettato riformismo, Forza Italia non può tirarsi indietro.”Bisogna essere coerenti e incoraggiare il processo riformatore” – ha chiarito Berlusconi - “Diremo di no solo a riforme che abbiano dimostrato di non funzionare per il paese e a quelle palesemente inaccettabili” . Subito dopo però la doccia fredda per il governo –“Fin ora non abbiamo però condiviso quasi nulla di quanto fatto”.
Cenusa Alexandru Rares - Agenzia Stampa Italia