(ASI) A distanza di tre anni dal disastro ambientale di Fukushima abbiamo ancora davanti a noi gli effetti di un evento che lascerà nella vita di intere generazioni e dell'ecosistema conseguenze drammatiche.
Il ricordo di Fukushima è anche un monito rispetto ai rischi connessi alla scelta energetica del nucleare, una soluzione ad alto rischio ambientale ed economicamente non conveniente. Per questi gli italiani con il referendum del 2011 hanno correttamente ribadito il loro no al nucleare. Una scelta definitiva, da cui non si può tornare indietro, come giustamente ha ribadito il Ministro dell'Ambiente Galletti. L'unica strada percorribile è la piena e corretta attuazione degli impegni europei già assunti in materia energetica e un ruolo di primo piano nella negoziazione in corso sui nuovi obiettivi al 2030, da cui discenda una nuova e ambiziosa strategia energetica nazionale che punti con decisione sullo sviluppo delle rinnovabili e sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Dichiarazione di Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico
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Redazione Agenzia Stampa Italia
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