(ASI) Si accende il dibattito intorno alla legge elettorale e si inaspriscono le polemiche interne al Partito Democratico. Dopo lo scontro di ieri con Matteo Renzi, oggi Gianni Cuperlo ha rassegnato le proprie dimissione dalla presidenza dell'Assemblea nazionale del Pd.
L'ex presidente, durante la direzione di ieri sera, ha avuto un duro scontro con il sindaco di Firenze circa alcuni punti sulla riforma della legge elettorale e l'intesa raggiunta tre giorni fa con l'ex premier Silvio Berlusconi.
A darne la notizia è lo stesso Cuperlo che, attraverso una lettera inviata a Matteo Renzi e pubblicata poi su Facebook, dichiara: "Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero. Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire- ha concluso- senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità".
I dubbi circa la riforma elettorale, spiega Cuperlo nella lettera, sarebbero relativi "agli effetti di una soglia troppo bassa – il 35 per cento – per lo scatto di un premio di maggioranza e di una soglia troppo alta – l’8 per cento – per le forze non coalizzate e di un limite serio nel non consentire ancora una volta ai cittadini la scelta diretta del loro rappresentante".
Redazione Agenzia Stampa Italia