Per questo abbiamo lanciato, promosso e sostenuto insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua il Referendum sull’acqua “bene comune” ed oggi siamo impegnati, da un lato nella campagna per l’Ice (iniziativa dei cittadini europei) sull’acqua come diritto umano e bene comune e, dall’altro, a difendere i risultati del referendum italiano da qualsiasi tentativo di distorsione o disapplicazione.
Nessuno può lucrare su un bene prezioso come l’acqua. Bene che le famiglie italiane già pagano salatamente: la X indagine sulle tariffe del servizio idrico integrato realizzata dalla Federconsumatori nel 2012, nelle 105 città capoluogo di Provincia campionate, ha evidenziato una spesa media (per un consumo di 200 metri cubi annui) di € 313,41.
Per arginare questi costi e per ridurre al minimo gli sprechi in questo settore, quindi, è indispensabile intervenire, sia sul versante istituzionale sia sulle abitudini di consumo di ogni singolo cittadino.
Ecco quindi alcune proposte di Federconsumatori ed Adusbef:
Per quanto riguarda l’intervento istituzionale è indispensabile avviare un ciclo virtuoso di investimenti e di comportamenti che, da un lato, rendano efficiente questo settore e, dall’altro, sia capace di evitare situazioni di emergenza, ogni anno, a fronte di eventuale e prolungata carenza pluviale.
E’ necessaria, quindi, una seria e concreta politica di settore basata essenzialmente su:
1. Modernizzazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti:
a) sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita con punte del 60% nel Mezzogiorno;
b) sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale;
c) di depuratori delle acque reflue e, laddove non inquinanti, di loro canalizzazioni per uso agricolo, che utilizza circa il 70% dell’intero consumo idrico.
2. Risparmio strutturale:
a) di forti agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali, che utilizzano quantità notevoli di acqua, così come in vasti settori dell’industria;
b) Nuove tecniche ed investimenti per irrigazione a goccia in agricoltura;
c) obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria;
d) obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici;
e) installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche
3. Una profonda riorganizzazione delle aziende di gestione
a) attraverso processi di razionalizzazione e di accorpamento per rendere maggiormente efficienti, eliminando sprechi e duplicazioni, le imprese di gestione, che devono permanere totalmente in ambito pubblico.