(ASI) Esclusiva A.S.I. con l' Europarlamentare del Movuimento 5 Stelle, Laura Ferrara.
1) Crisi umanitaria a Gaza. Nella sessione plenaria di Strasburgo del Parlamento Europeo si è discusso sulla situazione umanitaria a Gaza, cosa si è deciso?
Abbiamo votato una risoluzione che pur aprendo al cessate il fuoco pone due condizioni: che tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente e che l'organizzazione terroristica Hamas sia smantellata. Noi riteniamo che dopo quasi 25mila morti, la quasi totalità civili, donne e bambini, sia arrivato il momento di un cessate il fuoco a Gaza senza se e senza ma. La risoluzione non è vincolante ma poteva essere un monito, un primo segnale al governo Netanyahu affinché rispetti il diritto internazionale e fermi questa violenza indiscriminata nei confronti del popolo palestinese.
2) Lei ha più volte sollecitato l’Unione Europea ad intervenire per fermare la strage a Gaza, ha inoltre manifestato la sua delusione per l’atteggiamento passivo della UE. Perché l’ha fatto? Cosa si poteva fare e non è stato fatto?
L’UE si è espressa in modo contraddittorio in passato su Gaza. Da una parte l’Alto rappresentante Borrell si è mosso in linea con le richieste dell’ONU, dall’altra la Presidente della Commissione Ursula Von dar Leyen, soprattutto in prima battuta, è stata accusata di usare un doppio standard e cioè di solidarizzare di più con i morti israeliani rispetto a quelli palestinesi. Dopo oltre tre mesi di guerra adesso la voce dell’UE è ancora più debole. Manca una strategia per porre fine all’accanimento di Netanyahu contro il popolo palestinese e non c’è traccia di un piano per rilanciare il sogno di due Stati e due popoli. La nostra proposta portata in plenaria durante la discussione è stata quella di invitare palestinesi e israeliani al prossimo Consiglio europeo straordinario del 1 febbraio. La fine del massacro dei cittadini di Gaza deve avvenire senza condizioni.
3) Nonostante gli appelli della comunità internazionale e degli USA per un cessate fuoco umanitario, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha risposto: "Nessuno ci fermerà, nemmeno L'Aja o l'asse del male" . Questo atteggiamento di netta chiusura giova alla causa israeliana oppure c’è il rischio di far allargare il conflitto nel Vicino Oriente?
Il conflitto si è già allargato al Nord, con Hezbollah, e a Sud con i ribelli Houti che, lo ricordiamo, sono responsabili di una sanguinosa guerra civile nello Yemen che ha provocato ben 377 mila morti e 4 milioni di rifugiati. Inoltre le scaramucce fra Iran e Pakistan non promettono nulla di buono. Noi abbiamo espresso dubbi sulla risposta che è stata decisa unilateralmente nei giorni scorsi da Usa e Gran Bretagna: l’uso di armi in larga scala rischia di estendere il conflitto anche in altre aree storicamente turbolenti. Ci vuole moderazione ed equilibrio per contenere questi focolai.
4) Dopo la strage di decine di migliaia di persone, milioni di sfollati, il Sudafrica con il sostegno di 50 Paesi ha denunciato alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia Israele con l’accusa di genocidio contro i palestinesi. Secondo Lei e per il Movimento 5 Stelle ci sono gli estremi per condannare Israele?
Noi rispetteremo la decisione dei giudici de L’Aja qualunque essa sia. Non ci permetteremmo mai di interferire o di diffamare preventivamente il loro lavoro come invece hanno fatto gli israeliani che, lo ricordo, continuano a non rispettare le richieste dell’ONU di mettere fine agli insediamenti illegali in Palestina. Il diritto internazionale si rispetta sempre e se i giudici valuteranno che è in corso un genocidio a Gaza allora ci comporteremo di conseguenza.
Redazione Agenzia Stampa Italia