Inoltre Saleh ha aggiunto che la recente decisione di Riad di richiamare il proprio ambasciatore da Damasco è stata presa su pressioni di Washington. Da notare che lo tesso provvedimento di richiamare l'ambasciatore l'hanno adottato pure dal Kuwait e dal Bahrein. Pertanto Saleh ha concluso che il Re Abdullah dell'Arabia Saudita sta perseguendo una politica volta a favorire gli interessi degli Stati Uniti nell'area medio orientale.
Infatti, domenica scorsa il re saudita Abdullah aveva fortemente condannato le violenze in atto in Siria e descritto la situazione come civilmente inaccettabile. Dichiarazioni che avvengono nonostante il coinvolgimento diretto dell'Arabia Saudita nella sanguinosa repressione dei manifestanti anti-regime in Bahrain. Rivolta popolare e repressione che l'occidente, per propri tornaconti in quell'area strategica, colpevolmente fa passare sotto silenzio.
Infine, anche la Siria ha accusato gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita di interferire nei suoi affari interni. Il governo di Damasco denuncia che bande armate straniere stanno alimentando la violenza in corso.