(ASI) Tre settenni fa, oggi, fu presentata alla Camera dei Deputati la nostra richiesta che l'Italia si dotasse di una vera Res Publica: il cui pubblico impiego fosse accessibile a tutti i cittadini.
Screenshot dell'epoca allegato. Il progetto di questa evoluzione era nato già mesi prima, nel 1998, ma volemmo comunque ufficializzare l'iniziativa con un documento proveniente dalla Camera. In questi tre settenni il Sole non è tramontato una volta senza regalare tante ore di lavoro allo sviluppo ed alla divulgazione di questa visione.
In effetti, se altri si fossero aggiunti a reclamare l'avvento d'una vera Repubblica, tante sofferenze sarebbero state evitate e tanti passi avanti sarebbero stati compiuti. Al contrario, non potendosi da soli realizzare nulla in campo culturale, sociale e politico, falsità, ingiustizie, omissioni e prevaricazioni sono rimaste a caratterizzare le nostre società. Al punto che perfino tra coloro che si sono presi a vita uno dei beni comuni più importanti, la forza pubblica, il malessere dilaga e si verificano frequenti suicidi.
Senza considerare la tragica situazione attuale che probabilmente sarebbe stata ben diversa. Infatti giunge voce che in quella terra lontana, in cui il malefico morbo è comparso, è stato impedito il diffondersi di una pronta consapevolezza di quanto stava accadendo. Proprio per questo poi in moltissimi Paesi si sono avute così tante vittime e tutti ora siamo afflitti da restrizioni molto severe. Per non parlare delle economie ridotte in fin di vita. Ora: chi è stato ad impedire che si venisse a sapere sùbito quanto accadeva?
Gli immaturi danno sempre la colpa al governo. Ma è certo che, se al posto dei tradizionali carrieristi, burocrati, assunti a vita, nello Stato le persone si fossero potute paritariamente alternare a tempo determinato, le cose sarebbero andate molto meglio in quello stesso Paese per primo. Perché nessun umano, quando non è abbagliato da posto fisso, carriera e potere, è così stupido da procurar danno alla propria gente. Mentre il carrierista, il burocrate, l'assunto a vita nello Stato perde facilmente tutta la sua umanità.
La Storia degli umani non si ferma certo qui ed il futuro è tutto ancora da scrivere.
Per questo vi saluto e torno subito al lavoro per cercare di cambiare i futuri esiti.
Danilo D'Antonio
Monti del Terremoto
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