(ASI) La medicina sta per compiere un passo epocale grazie all'Intelligenza Artificiale (IA). In un ufficio dell'ospedale VA di Seattle, il dottor Nadeem Zafar, patologo, si è trovato a dirimere una disputa professionale che potrebbe avere un impatto significativo sulla diagnosi dei tumori.
Zafar e un collega erano in disaccordo sulla gravità di un caso di cancro alla prostata. Qui entra in gioco il "Microscopio a Realtà Aumentata" (ARM), un'innovazione sviluppata da Google e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Questo strumento, ancora in fase di sviluppo, ha dimostrato la sua utilità nell'assistenza ai patologi.
L'ARM non è un semplice microscopio; è un dispositivo alimentato dall'IA che può identificare con precisione l'area di un tumore e valutarne la gravità. In un esperimento, l'IA ha confermato la diagnosi di Zafar, risolvendo la controversia e dimostrando il suo potenziale come "arbitro" nelle decisioni mediche.
Attualmente, ci sono 13 ARM in circolazione e uno di essi si trova presso una struttura di Mitre vicino a Washington D.C. Mitre, un'organizzazione senza scopo di lucro, sta collaborando alla ricerca sull'ARM e sta identificando le sfide che potrebbero emergere quando i patologi lo utilizzano nella pratica clinica.
Il funzionamento dell'ARM è semplice ed efficiente. Collegato a un tradizionale microscopio ottico, quando un campione di tessuto viene inserito sotto il microscopio, l'IA traccia i contorni del tumore, evidenziando l'area di interesse in verde brillante e generando una mappa termica in bianco e nero che mostra i limiti del tumore in forma pixelata.
Questo strumento non ha lo scopo di sostituire i sistemi di patologia digitale, ma di offrire una soluzione più economica e accessibile per le strutture sanitarie. Inoltre, l'ARM mantiene intatto il microscopio tradizionale, garantendo che i patologi possano continuare a utilizzarlo.
Il dottor Niels Olson, patologo e capo medico dell'Unità di Innovazione della Difesa del Dipartimento della Difesa, è uno dei principali sostenitori dell'ARM. Durante il suo servizio a Guam, dove era l'unico patologo, avrebbe apprezzato un supporto come quello offerto dall'ARM per prendere decisioni critiche.
L'obiettivo principale dell'ARM è servire come secondo parere per i patologi, specialmente in laboratori più piccoli o remoti. Anche se l'IA è una risorsa potente, Olson sottolinea che non può sostituire completamente la competenza medica.
La collaborazione tra il Dipartimento della Difesa e Google ha portato a importanti progressi nell'applicazione dell'IA alla medicina. Aashima Gupta, direttore globale della strategia e delle soluzioni per la sanità presso Google Cloud, ha dichiarato che quattro algoritmi sviluppati da Google per l'ARM sono in grado di identificare il cancro al seno, il cancro cervicale, il cancro alla prostata e la mitosi.
È ormai chiaro che questa tecnologia, insieme a molte altre, può rivoluzionare il settore medico, migliorando la precisione e l'efficienza delle diagnosi. Il suo impatto potrebbe essere particolarmente significativo in strutture sanitarie più piccole e in aree remote, dove l'accesso a consulenti esperti può essere limitato. L'ARM è solo un esempio di come l'IA possa essere un alleato prezioso nella lotta contro le malattie, portando benefici non solo ai medici ma anche al pubblico in generale.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia