(ASI) “Dietro le cipolle ci sono anni di storia e impegno”. Così Giuseppe Gareggia, sindaco di Cannara, inizia a raccontare dell’importanza che la Festa della Cipolla rappresenta per la realtà cittadina e per l’Umbria in generale.
Una festa essenziale poiché racchiude tradizioni, memorie ma soprattutto prodotti tipici di qualità che attirano visitatori e turisti da tutta Italia e che rilanciano Cannara dal punto di vista culinario.
L’evento, che si terrà dal 30 agosto al 4 settembre e dal 6 all'11 dello stesso mese, festeggia i 40 anni di ricorrenza della festa: la celebrazione nacque infatti nel 1981 dalla proposta di Valeria Sportoloni di creare una sorta di sagra di paese ma più in grande, cercando di comprendere tutta la città e gli abitanti di Cannara.
Per far conoscere il programma e l’organizzazione dell’evento, si è tenuta oggi a Perugia all’Hotel Brufani la presentazione della festa, il tutto organizzato da Roberto Damaschi, Presidente dell’Ente della Festa della cipolla di Cannara, il quale ha comunicato il suo entusiasmo e anche quello della città:
“Sono felicissimo di vedere in questi giorni il paese che già si anima, c'è fervore e c'è voglia dopo sostanzialmente due anni di interruzione per via della pandemia.”
Anche il sindaco Gareggia ha esaltato questo aspetto gioioso e propositivo della città di Cannara, spiegando l’intento che la festa si propone di raggiungere:
“Il nostro obiettivo è stato quello di mantenere la tradizione della nostra festa non soltanto nei piatti ma anche nell'organizzazione e nella possibilità di vivere il paese, sebbene con una grande intensità di partecipanti e un grande flusso di persone, ma con una dimensione quasi familiare, come se si andasse a pranzo la domenica a casa di amici o di parenti.
Ed è questo il grosso valore aggiunto di una festa che per dimensioni è molto grande, ma poi nella realtà è molto legata al territorio, alla tradizione e alle piccole cose che poi fanno le differenze.”
I presenti hanno potuto assistere a uno spettacolo e una degustazione di alta cucina tenuta dagli chef Michele Pidone, Adriano Asisani e Emanuele Sorbini, i quali hanno preparato diverse pietanze con naturalmente l’aggiunta inevitabile della cipolla di Cannara: un risotto cacio e pepe con cipolla bruciata e polverizzata, le classiche tagliatelle paglia e fieno alla cannarese e infine il filetto di maiale con cipolle su letto di bruschetta.
Novità della festa è sicuramente CipollApp, un’applicazione per consultare tutto quello che c’è da sapere sull’evento come il programma, i menù, le ricette e anche per avere la possibilità di prenotare i propri posti senza dover fare la fila alla cassa.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia