(ASI) In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Caritas Internationalis si unisce a Papa Francesco nel richiamare l'attenzione sulla tragedia spesso dimenticata degli sfollati interni. Caritas esorta i governi ad assicurare accesso incondizionato ai servizi di base e un ritorno a casa dignitoso e sicuro a tutti gli sfollati interni del mondo.
Il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John, sottolinea che: "In tutto il mondo, Caritas Internationalis è in costante e diretto contatto con coloro che vivono la drammatica situazione di vivere da sfollati nei loro Paesi. Sono persone abbandonate a se stesse e private della necessaria protezione legale. In questo giorno speciale vogliamo dare voce al loro grido di giustizia chiedendo azioni immediate e tempestive".
Secondo il Rapporto globale 2020 del Centro per il monitoraggio degli sfollati interni, alla fine del 2019, nel mondo vi erano 45,7 milioni di persone sfollate interne a causa di conflitti e disastri in 61 paesi e territori.
"Questa cifra è la più alta mai registrata di sfollati interni - afferma Aloysius John - Ma nonostante il numero crescente, fino ad ora, la drammatica situazione degli sfollati interni non è stata affrontata adeguatamente a livello internazionale". Dal momento che rimangono all'interno dei confini dei loro paesi, gli sfollati interni non possono infatti ottenere lo status di rifugiati, che assicurerebbe loro un alto livello di protezione internazionale.
"Sono vittime di sistemi politici non democratici e di disordini ambientali che portano alla fame, alle guerre e alle violenze. Sono tra le persone più vulnerabili del pianeta eppure viene loro negato il diritto fondamentale a vivere una vita dignitosa", aggiunge John.
I bambini sfollati - soprattutto le bambine - e le donne sono ancora più vulnerabili e sono spesso oggetto di sfruttamento, abusi e violenza sessuale. Le organizzazioni Caritas di tutto il mondo si prendono cura di queste persone vulnerabili accogliendole, accompagnandole e aiutandole a vivere con dignità.
In Honduras, ad esempio, il sostegno inizia all'interno delle parrocchie, in cui volontari Caritas accolgono gli sfollati interni e li aiutano a integrarsi nella comunità locale e ad accedere ai sistemi educativo e sanitario.
In Burkina Faso, la Caritas Ocades/Burkina sta portando avanti un progetto per facilitare l'integrazione dei minori sfollati interni.
"Siamo vicini agli sfollati per servirli, come Papa Francesco ha esortato tutti a fare nel suo messaggio per questo giorno. Il Santo Padre ha fatto riferimento alla Parabola del Buon Samaritano, la cui spiritualità è al centro dell'opera di Caritas. I nostri sforzi sono concentrati nell'assicurare la dignità degli sfollati interni", commenta John.
Molte situazioni di sfollamento interno si protraggono da molto tempo, poiché le cause alla radice dello sfollamento non vengono affrontate o rimangono irrisolte e le continue condizioni di insicurezza impediscono agli sfollati interni di tornare a casa. Tra queste vi sono situazioni di conflitto (Siria, Colombia, Ucraina...) o interessate da disastri naturali e carestie (Somalia, Burkina Faso e Mali, Filippine), o dai cambiamenti climatici.
"Non possiamo continuare a chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia. In questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Caritas Internationalis esorta i governi e la comunità internazionale ad agire immediatamente in favore degli sfollati interni, e in particolare a:
- garantire agli sfollati interni l'accesso incondizionato a beni primari - come cibo e acqua - e ai servizi di base, permettendo loro di vivere una vita dignitosa, specialmente in questo periodo di pandemia di COVID-19.
- garantire un ritorno a casa sicuro e dignitoso a coloro che vogliono e possono tornare.
- stabilire un cessate il fuoco globale, al fine di sospendere i conflitti che sono tra le cause principali che costringono gli sfollati interni ad abbandonare le proprie case.