Si tratta di una grande conquista e riconoscimento per il Circuito di credito commerciale Sardex, un esperimento economico e sociale creato a Serramanna ( Sardegna) nel 2009 da quattro ragazzi mossi dal desiderio di creare uno strumento di contrasto della crisi e di alternativa monetaria, sfociato appunto nella nascita di una moneta complementare.
Il Sardex è una delle circa 4000 monete complementari del mondo ed essa si ispira a due ulteriori realtà monetarie: il Bancor, proposto dall’economista Keynes alla Conferenza di Bretton Woods dopo la seconda guerra mondiale, ma non realizzato; e il Wir, un sistema economico creato nel 1934 in Svizzera, nel pieno della Grande Depressione, e separato dal franco svizzero .
Anche la moneta complementare Sarda nasce in un periodo di grave crisi e recessione in cui l’assenza di liquidità per le imprese e le famiglie rappresenta un problema quotidiano. Essa non pretende di sostituirsi all’euro e svolge due delle funzioni tradizionali della moneta: mezzo di pagamento e unità di conto. Da 300 aziende appartenenti al circuito siamo arrivati nel giro di 3 anni a più di 1000, con un volume di affari intorno ai 4 milioni di euro.
Il Sardex, in sintesi, non è altro che una moneta virtuale e locale con valore 1 Euro e a tasso zero che consente gli scambi tra beni e servizi all’interno del circuito delle aziende appartenenti , creando una sorta di camera di compensazione dove non circola materialmente denaro ma beni e servizi reali grazie all’apertura presso il Circuito di un conto di crediti e debiti virtuali . Il tasso zero fa si che tutti gli operatori economici non hanno alcun incentivo a tenere ferma la moneta o ad accumularla, determinando cosi una crescita della velocità di circolazione della stessa e a una sua minore tesaurizzazione. Inoltre non vi è una banca centrale che eroga denaro a debito.
Ogni azienda che decide di partecipare e scambiare in Sardex deve iscriversi al Circuito pagando una somma irrisoria e dopo che è stata valutata la spendibilità del suo prodotto gli viene consentito di indebitarsi entro un limite (maggiore è la spendibilità e più alto è il limite). Tutti gli scambi sono regolarmente fatturati fino a un limite del 10-15-20% del fatturato complessivo per lasciare liquidità all’imprenditore per pagare le spese in Euro (es.imposte) . Un’altra regola importante è che fino ai 1000 euro di prezzo di vendita, vige la regola per cui lo scambio deve essere saldato al 100% in Sardex, mentre superata questa soglia si procede per compensazioni miste. La base legale del sistema risiede nell’art. 1552 del Codice Civile.
Tutte le transazioni e permute avvengono tra imprese all’interno di una filiera chiusa e armoniosa, dove alla base vi è un fiducia reciproca tra gli operatori, a differenza del semplice baratto, cosi da consentire al potenziale inespresso di ciascuno di essi di venire fuori e produrre ricchezza per la comunità locale.Tutte le richieste vengono sottoposte ad un’analisi preventiva ma non tutte vengono accettate immediatamente, poichè alcune necessitano di ulteriori studi per la costruzione attorno all’eventuale membro di una catena coerente alle caratteristiche del suo prodotto. Un apposito portale e i broker -staff del circuito aiutano gli scambi fornendo informazioni e offrendo consulenze.
Un semplice esempio di funzionamento del Sardex è il seguente: se un macellaio vende un salame all’albergatore al prezzo di 100 sardex, il macellaio avrà un attivo di +100 sardex, che potrà utilizzare successivamente per comprare beni o servizi da altri utenti, mentre l’albergatore avrà un debito o passivo di -100 sardex che sarà estinto o ridotto nel momento in cui un utente del circuito decide di usufruire dei suoi servizi turistici.
Recentemente l’utilizzo del Sardex si è rivolto anche al mondo dei lavoratori delle aziende del circuito, alcuni di essi vengono pagati parzialmente con tale moneta virtuale e ciò ha impedito dei licenziamenti che altrimenti sarebbero stati inevitabili. Mentre il modello virtuale sardo viene replicato in Sicilia con il Sicanex , sta per essere introdotta un’importante novità , ossia l’allargamento del circuito ai singoli cittadini privati del luogo.
Insomma si tratta di uno strumento moderno che fonde le innovazioni informatiche con una stringente e semplice logica economica al fine di contrastare per quanto possibile le logiche speculative delle attuali politiche monetarie e ridare fiato alla realtà locale, favorendo la costruzione di un sistema di fiducia e solidarietà reciproca che in tempi di crisi viene messo a dura prova.
Gabriele Toccaceli –Agenzia Stampa Italia