Roma, manifestazione organizzata da Militia Christi e Rete dei Patrioti contro l’invio di armi a Israele

(ASI) £Martedì 14 ottobre, alle ore 14.30 si è tenuta a Roma una manifestazione di protesta davanti alla sede di Leonardo S.p.A. in piazza Montegrappa. L’iniziativa, organizzata da Militia Christi e Rete dei Patrioti, è nata per denunciare la collaborazione dell’Italia con l’industria bellica israeliana e la complicità nei massacri contro il popolo palestinese.

Alla manifestazione hanno partecipato militanti, attivisti e rappresentanti di numerose realtà patriottiche, culturali e religiose, uniti nella denuncia del coinvolgimento italiano nella guerra in Medio Oriente. Tra i relatori si sono alternati il Prof. Nicola Cospito, storico; Giustino D'Uva, portavoce della Rete dei Patrioti Lazio; Valerio Arenare, responsabile di Movimento Patria Nostra, aderente alla Rete dei Patrioti; Fabrizio Lastei, portavoce di Militia Christi; Lorenzo Roselli, dirigente di Militia Christi; Matteo Brandi, portavoce di Movimento Pro Italia; Dina Nerozzi, studiosa ed esponente del mondo cattolico; Francesco Mancinelli, scrittore e cantautore, autore tra le altre opere di Generazione 78; Hanieh Tarkian, professoressa italo-iraniana, docente e coordinatrice del Master in lingua italiana in Studi Islamici presso Università internazionale al-Mustafa in Iran, nonché autrice e analista di politica, religione e geopolitica; e Ugo Gaudenzi, giornalista, già corrispondente di ANSA dal Vicino Oriente, direttore del giornale satirico Marc'Aurelio, dei quotidiani L'Umanità e Rinascita.

La protesta ha posto al centro la questione della collaborazione tra l’Italia e Israele, con particolare riferimento ai rapporti industriali e militari con Leonardo, considerata uno snodo cruciale nella produzione e nella fornitura di sistemi d’arma impiegati nei bombardamenti su Gaza.

«Non possiamo restare in silenzio mentre il nostro Paese arma chi massacra bambini e civili innocenti» — è stato ribadito dal palco. «L’Italia deve uscire da questa complicità e tornare ad avere una politica estera autonoma.»

Il Prof. Nicola Cospito ha ricordato come i silenzi e le connivenze storiche abbiano spesso preceduto tragedie umanitarie: «Quando la Storia si ripete, lo fa con la complicità dell’indifferenza. Ma ci sono popoli che scelgono di non voltarsi dall’altra parte.»

Giustino D'Uva ha insistito sulla costruzione di un fronte patriottico contro la guerra e per la sovranità nazionale: «Non possiamo accettare che l’Italia sia un avamposto bellico al servizio di interessi stranieri.»

Valerio Arenare ha sottolineato il ruolo attivo dei movimenti patriottici nella denuncia pubblica: «Come Movimento Patria Nostra, aderente alla Rete dei Patrioti, saremo sempre in prima linea contro la guerra e la svendita della nostra sovranità.»

Fabrizio Lastei e Lorenzo Roselli hanno dato voce a un forte richiamo spirituale e identitario, rivolgendosi al mondo cattolico: «La fede non è passività. Non si può essere cristiani e restare indifferenti davanti a un genocidio.»

Matteo Brandi ha posto l’accento sulla responsabilità politica e morale della classe dirigente italiana, sottolineando la necessità di «una mobilitazione nazionale contro la guerra e contro chi, in Italia, alimenta con le proprie scelte questo conflitto».

Gli interventi di Dina Nerozzi, Francesco Mancinelli, Hanieh Tarkian e Ugo Gaudenzi hanno arricchito il presidio con prospettive culturali, spirituali, geopolitiche e giornalistiche, offrendo una lettura ampia e critica della crisi in corso.

La manifestazione si è conclusa con un appello alla mobilitazione permanente, affinché tutte le realtà patriottiche, identitarie e sociali possano unirsi in una battaglia comune contro la guerra e contro ogni forma di complicità italiana nei conflitti internazionali.

 

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