(ASI) “Per ‘convincere’ Unicredit alla fusione con Mps il Ministero di Gualtieri promette di rilevare anche 14 miliardi di crediti deteriorati al 30 per cento del valore. Pensate che Mustier appena insediatosi nel 2017 cedette 17 miliardi di Npl al valore del 12.8 per cento. Era troppo poco allora o è troppo oggi?

Perchè Amco, società pubblica, deve acquistare ad oltre il doppio di quanto fecero i fondi internazionali, poi guarda caso diventati subito azionisti di Unicredit rilevando a loro volta azioni a ‘sconto’, operazione che consentì a Mustier di prendere il controllo della banca riducendo il portafoglio dei soci italiani? Ho l’impressione che il prezzo di cessione del 2017 fosse ben sotto il livello di mercato di allora e che, parimenti, l’offerta di Amco di oggi sia ben superiore al prezzo di mercato. Qualcuno vorrà indagare? Amco, peraltro, sta completando anche l’acquisto di 8 miliardi di crediti deteriorati da MPS. A quale prezzo? Aggiungiamo che la ‘dote’ di MPS per le nozze con Unicredit è già salita a 6miliardi (ricapitalizzazione, DTA ed altro), ai quali dobbiamo aggiungere appunto l’acquisto da parte di Amco di NPL da MPS e da Unicredit e la ‘manleva di 10.2 miliardi di cause giudiziarie che il Tesoro si accollerebbe in un modo o nell’altro. Questo solo per la partita finale in corso. Se poi aggiungiamo quando è già costato allo Stato il salvataggio di MPS negli ultimi sette anni, nazionalizzazione compresa, imposta dall’allora ministro Padoan, ancora oggi ‘regista’ della operazione, giungiamo a cifre mai viste per il salvataggio di una banca. Il tutto per consentire, finalmente, alla ‘Ditta’di avere la ‘sua’” Banca, anzi ‘due banche (Unicredit e Mps) al prezzo di una’. Avremo molto da chiarire in Parlamento quando il ministro illustrerà l’operazione”. Lo scrive su Facebook, il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso.

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