Appalti Expo. Il sindaco Sala si autosospende

salajpg(ASI) Milano – Il fascicolo degli appalti di Expo è sul tavolo degli inquirenti dal 2012, ben prima che la mega esposizione sul cibo si svolgesse. A distanza di circa un anno, l’ex amministratore generale dell’evento è stato aggiunto alla lista degli inquirenti. Nel frattempo Beppe Sala è diventato sindaco di Milano, nel frattempo è stato oggetto di una lunga indagine che ora lo vede protagonista.
Dovrà ora rispondere in merito alla denominata “Inchiesta Piastra”, termine che si identifica con la principale struttura realizzata, per la maxi gara di appalti da 149 milioni.

«Mi autosospendo dalla carica di sindaco – Sala non ci ha pensato un minuto – Ho appreso da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, formalizzerò alla Prefettura di Milano la mia posizione».

Alle 11:30 ha comunicato la decisione ufficiale di fronte al Prefetto Alessandro Marangoni. L’ex commissario unico di Expo 2015 ha scelto così di sospendere le sue funzioni in attesa delle risposte dell’indagine sulla gara d’appalto più rilevante dell’Esposizione Universale. Sarà ora la vicesindaca Anna Scavuzzo ad assumere le veci di primo cittadino a Palazzo Marino.

Politici e Procuratori preferiscono non pronunciarsi ad indagini in corso. Lo fa il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso per dire solo di averne «appreso dai giornali», oppure il ministro lombardo dell’Agricoltura Maurizio Martina per approvare le scelte del sindaco. «Ha fatto un gesto di grande e rara sensibilità. Sala ha la fiducia della nostra città».

Di fatto l’inchiesta era già aperta da tempo ma il Procuratore generale Felice Isnardi ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Lucio Marcantonio di portare avanti gli accertamenti per altri sei mesi. Da qui l’iscrizione di nuovi nomi nel registro degli indagati e fra questi spicca quello del sindaco Beppe Sala.
Ai tempi dell’Expo l’ex amministratore generale era l’unico responsabile per la gara di appalti nella quale vinse l’impresa Mantovani con un ribasso di oltre il 40%, pari a 272 milioni.
I capi di imputazione per il sindaco sono falso ideologico e falso materiale, reati che coinvolgerebbero anche il legale rappresentante del gruppo Pizzarotti, accusato di turbativa d’asta nella stessa operazione.

L’indagine sulla corruzione avviata già 4 anni fa, fu anche oggetto dello scontro fra i procuratori di Milano, gli ex Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo. Quest’ultimo, in aperto contrasto con Liberati, era stato estromesso dagli interrogatori centrali dell’inchiesta, perché ne criticava i ritardi delle indagini. Adesso che l’inchiesta è in mano alla Procura generale il fascicolo non solo è stato rispolverato, ma anche ampliato. La prima carica ad autosospendersi è stata così quella del sindaco Sala, in attesa delle risposte definitive dei giudici.

Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia

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