Referendum Trivelle: i partiti a favore del SI e quelli del NO

PIATTAFORME REFERENDUM 17 APRILE ASI(ASI) Roma – A pochi giorni dal Referendum lo scenario politico sul tema delle trivellazioni è diviso a cominciare dal Premier Renzi, schierato per l’astensionismo insieme alla maggioranza del Partito Democratico, pur lasciando libera la scelta ad ogni membro del PD su come votare. Per quanto riguarda le opposizioni la maggior parte si schiera per il SI e per il diritto e dovere civico di esercitare il voto come previsto dall’Art.48 della Costituzione.


La posizione del Premier è sostenuta anche da gran parte dei Ministri: “Seguo le indicazioni del mio partito”, dichiara il Ministro Maria Elena Boschi, sulla stessa linea anche Graziano Delrio e Dario Franceschini, insieme ai sottosegretari Luca Lotti e Claudio De Vincenti, ad eccezione di Gianluca Galletti, che ha comunicato che andrà votare e voterà no.
Sempre nel PD; Bersani, D'Alema e Prodi si schierano per il No, ma Roberto Speranza insiste per il SI e non solo, ha scritto una lettera ai militanti invitandoli a “correggere gli errori dei dirigenti”.

Nello specifico il quesito che gli elettori leggeranno il prossimo 17 aprile recita:
Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?
L’Art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, stabilisce che sono vietate le «attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi» entro le 12 miglia marine delle acque nazionali italiane. La legge stabilisce inoltre che gli impianti che esistono entro questa fascia possono continuare la loro attività fino alla data di scadenza della concessione e che su richiesta può essere prorogata fino all’esaurimento del giacimento.
Il referendum dunque stabilisce la possibilità di permettere o no il proseguimento delle estrazioni per gli impianti che esistono già entro le 12 miglia (ca. 20 km ).
Alle urne invece, ci saranno sicuramente i Presidenti di Camera e Senato, che hanno confermato la loro presenza, in particolare il Presidente della Camera, Laura Boldrini afferma: " in Italia sarebbe giusto incoraggiare la partecipazione e non certo scoraggiarla. Poi, ognuno vota quello che vuole". Anche il Presidente del Senato, Pietro Grasso dichiara la propria partecipazione: “ il referendum è uno strumento popolare, democratico, costituzionale. Quindi io certamente parteciperò alla votazione".
Per quanto riguarda il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche se non è arrivata ad oggi nessuna conferma ufficiale, dovrebbe recarsi alle urne per partecipare al voto.
M5S, Lega e Sinistra italiana si schierano per il Sì, mentre sinistra Dem e Forza Italia sono a favore della partecipazione ma con all’interno favorevoli e contrari, come ad esempio il Capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta che voterà NO e chi come il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti voterà invece SI.

Il Movimento 5 Stelle, insieme alla rete di organizzazione No-Triv, è tra i principali sostenitori del referendum dichiarando in forma unanime il proprio SI.
Il Movimento 5 Stelle ha esposto in questi mesi, 4 motivazioni a sostegno del SI al referendum sulle trivellazioni, nello specifico:
1) Per evitare un disastro ambientale causato dalla rottura dei serbatoi di petrolio,
2) Per difendere il turismo nelle coste del Mediterraneo,
3) Per incentivare lo sfruttamento delle energie rinnovabili,
4) Perché il livello di idrocarburi dei nostri mari non è sufficiente per il fabbisogno generale.
Gli italiani saranno dunque chiamati alle urne Domenica 17 aprile dalle ore 7.00 alle ore 23.00 per decidere sull’abrogazione del comma 17 dell’art. 6, relativo al DdL n. 152 del 3 aprile 2006 sulle normative ambientali.
Potranno votare tutti coloro che avranno raggiunto la maggiore età per tale data, i quali dovranno presentarsi muniti di un documento d’identità valido al seggio di competenza.
I residenti all’estero o coloro temporaneamente fuori dai confini nazionali, troveranno le informazioni utili al voto sul portale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (http://www.esteri.it/mae/it/italiani_nel_mondo/serviziconsolari/votoestero/referendum-17-aprile-2016-ulteriori.html ).
Per quanto riguarda il raggiungimento del quorum, i sondaggi non danno un esito favorevole, attestando l’affluenza intorno al 40%.
L’esito del referendum infatti sarà valido solo se andranno a votare il 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia

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