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(ASI) Anche l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) scrive a Papa Francesco. Lo fa per perorare la causa degli animali maltrattati, reclusi in condizioni contrarie alla loro natura. Evidente il richiamo a San Francesco, cui Papa Bergoglio si è ispirato nella scelta del nome e nell’ispirazione spirituale del suo pontificato, come attestato anche dalla sua recente visita ad Assisi. “Santità -inizia infatti la lettera aperta della presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi- conosciamo il Suo amore per gli animali. Lo testimoniano le Sue parole, il Suo impegno, la Sua storia, il Suo nome.”  L’appello prosegue chiedendo a Francesco, anche a nome dei “tantissimi cittadini che hanno a cuore gli animali, che con noi abitano il Creato, di non visitare strutture dove gli animali sono detenuti in condizioni non adatte alle loro necessità socio-etologiche.

Il riferimento è a tutte le situazioni (circhi, acquari, bioparchi, delfinari) in cui gli animali sono obbligati a vivere in una condizione di reclusione e di sofferenza fisica e psicologica. A questo proposito va ricordato che recentemente l’ENPA, insieme ad altre associazioni animaliste, ha condotto e vinto una battaglia per la chiusura del delfinario di Rimini. “Affidiamo gli animali al Suo pensiero e al Suo grande cuore – si conclude la lettera- affinché anche a loro siano garantite condizioni di vita adatte alla loro natura”.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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