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Il nono pilastro della saggezza
(ASI) Alberto Asor Rosa, critico letterario militante, è intervenuto nelle colonne de Il Manifesto il 14 giugno con un articolo intitolato "L'ottavo pilastro della saggezza". In esso, ha cercato di individuare un presunto piano (non tanto occulto) che ha portato in sintesi al governo di larghe intese "Letta - Alfano", alla rielezione di Napolitano, al sacrificio di Bersani, Prodi e Marino, per giungere ad una conclusione: si doveva fare una sorta di passaggio obbligato per ordire la distruzione del Pd. La sua analisi, molto argomentata, vuole essere materiale, a suo avviso, per due categorie: bravi politologi e giornalisti d'inchiesta. A suo avviso sempre, se qualche bravo operatore della carta stampata o meno si mettesse in discussione, e volesse indagare seriamente, metterebbe in luce un piano di "lucidissima consapevolezza" inclinato "dalle alte sfere". Questo disegno avrebbe "distrutto persino il simulacro di quella centenaria unità organizzativa", tra base e vertice.

Ebbene, se Asor Rosa consente, per me esiste anche "il nono pilastro della saggezza". Ossia le fasi che han portato alla formazione del Governo medesimo. E mi soffermerei su un dettaglio molto poco analizzato sia dai politologi sia dai giornalisti: l'incontro tra l'ambasciatore americano David Thorne e Giuseppe Piero Grillo. Avvenuto a porte chiuse, non se ne conoscono i contenuti. Sappiamo che è stato il 13 marzo, quindi poco dopo le elezioni. Abbiamo sentito un endorsment dell'ambasciatore a favore dei grillini, rivolto ai giovani. Tuttavia, che cosa si siano detti, e quali promesse si siano scambiati, nessuno lo sa, né tantomeno potrà saperlo.

Come ha fatto Asor Rosa, posso ipotizzare un piano. A due facce: o tu, rappresentate del Movimento 5 Stelle stai fuori dal governo con le buone, o lo stai, con le cattive. E si sa, gli americani, in fatto di ingerenza e di intervento in campo estero, sono padroni. Difatti, se riflettiamo bene, Grillo, con la maggioranza strepitosa ottenuta (per caso?) dopo le elezioni, avrebbe rappresentato una forza governativa a tutti gli effetti. Avrebbe probabilmente incoraggiato il cambiamento, portato un vento di aria pulita. Invece, il nulla. Anzi, secondo la versione di Grillo, "se Pd e Pdl si ammazzano tra di loro, il M5S ne godrà talmente tanto che porterà ad un successo totale alla prossima tornata". Per il momento, non è stato così, vista la mazzata delle amministrative, dove, i cittadini si sono dirottati nuovamente verso i partiti tradizionali, preferendo, questa volta, il Pd.

Ecco un altro tassello da aggiungere alle "larghe intese", citate da Asor Rosa. I punti oscuri sono molti, e la democrazia, è sospesa dal momento che Monti è salito in cattedra. Il carosello dei vari Rodotà, Marini, Berlusconi e molti altri è solo la logica conseguenza.

 

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

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