Varsavia in marcia: fra bandiere bianche‑rosse e slogan contro l’immigrazione e l’Europa

(ASI) - Lo scorso 11 novembre 2025, la capitale polacca Varsavia, ha ospitato la tradizionale marcia per la giornata nazionale della libertà. La manifestazione, organizzata da gruppi nazionalisti e di estrema destra, ha visto la partecipazione stimata di circa 100.000 persone, secondo le autorità cittadine.

La marcia, nota come Independence March, prende luogo in concomitanza con la celebrazione del Giornata dell’Indipendenza della Polonia. La marcia, che ha radici storiche e politiche viene criticata dai rappresentanti liberal‑progressisti, in quanto espressione del nazionalismo radicale e della destra radicale

Molti partecipanti hanno preso parte alla manifestazione in maniera pacifica, con bandiere bianche e rosse, colori nazionali della Polonia, indossando sciarpe e distintivi della tradizione polacca. Tuttavia ci sono stati momenti di tensione, quando sono emersi cartelli e striscioni separatisti e contro l’immigrazione come «Stop immigration, time for deportation» e «Poland for the Poles, Europe for the Europeans». Un gruppo di manifestanti ha persino bruciato la bandiera dell’Unione Europea, come a segnalare uno stato di inquietudine tra la forte identità nazionalista e la minore apertura verso il continente europeo. Per molti partecipanti la marcia rappresenta infatti un momento di orgoglio patriottico, mentre per altri, invece, è il simbolo di una Polonia che rischia di scivolare verso ideologie fin troppo esclusive e poco inclusive.

La presenza ufficiale del presidente Karol Nawrocki, è stata registrata fra i partecipanti alla marcia. Si tratta della prima volta che partecipa all’evento dopo la sua elezione, segnalando un’accresciuta legittimazione del corteo anche nell’ambito politico mainstream. Il primo ministro Donald Tusk e alcuni membri del governo hanno invece scelto di non partecipare alla marcia, prendendo parte a un evento alternativo nella città di Gdańsk.

La marcia dell’Indipendenza continua a rappresentare uno dei momenti più simbolici e controversi della vita pubblica polacca. Con la partecipazione attiva di circa 100.000 persone, l’evento mostra quanto il sentimento nazionalista resti radicato, soprattutto fra le nuove generazioni. Allo stesso tempo, la presenza di slogan contro l’immigrazione e critiche all’Unione Europea accentua le tensioni politiche interne, creando un contrasto evidente fra il presidente, vicino alla destra conservatrice, e il governo, che predilige messaggi più aperti e inclusivi.

Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia

Foto AI Sora su input Carlo Armanni

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