(ASI) Durante una conferenza stampa con il primo ministro canadese Mark Carney, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha pronunciato parole durissime contro Vladimir Putin, definendolo “forse il peggior criminale di guerra dei nostri tempi”. Un’accusa senza precedenti da parte di un leader europeo, che segna un punto di svolta nel tono diplomatico della Germania verso Mosca.
Merz ha denunciato la strategia dilatoria del Cremlino, accusando Putin di evitare deliberatamente negoziati seri con Volodymyr Zelensky. “Il presidente ucraino ha espresso la volontà di incontrare Putin nei prossimi giorni. Ora tocca a Mosca dimostrare se intende davvero porre fine al conflitto,” ha dichiarato. In caso contrario, ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni europee, mentre da parte americana si valutano dazi punitivi.
Ma le dichiarazioni del cancelliere tedesco richiedono un’interpretazione che non è facile da dare. Se si tratta di un’azione diplomatica, appare goffa e non all’altezza di un capo di governo. Parole presumibilmente non concordate con gli altri capi di Stato dell’Unione Europea, che rischiano di incrinare la coesione occidentale. La domanda che molti si pongono è: semplice provocazione politica o c’è un disegno più profondo dietro?
Qual è il vero obiettivo della Germania? Rafforzare la propria leadership internazionale o spingere Mosca verso una reazione? La speranza è che non si stia giocando con il rischio di una terza guerra mondiale. La storia dovrebbe aver insegnato che la Russia è un Paese che non si può invadere né umiliare senza conseguenze. E mentre la guerra fra Kiev e Mosca continua e la pace si allontana, l’Europa si interroga sul confine tra fermezza e imprudenza.
*Foto generata da ai sora ditetro input Redazione Asi.


