Usa e Cina: tra spionaggio aerostatico e guerra dei palloni

(ASI) Washington - È un tiro al bersaglio quello nei cieli Usa, con l’abbattimento di un quarto pallone aerostatico nel giro di pochi giorni. L’ultimo oggetto volante aveva forma ottagonale ed è stato distrutto mentre volava al confine col Canada, sorvolando siti militari Usa sensibili nei pressi del lago Huron. 

 La Federal Aviation Administration (Faa) non a caso aveva chiuso lo spazio aereo sul vicino lago Michigan per motivi di difesa nazionale. Seppur non costitutiva una vera e propria minaccia, il presidente Usa, Joe Biden ha ordinato di abbatterlo per sicurezza.

Anche la Cina intanto ha annunciato di aver avvistato ben dieci palloni spia, ad affermarlo è il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin che ha aggiunto: Gli Stati Uniti hanno inviato navi e aerei per condurre attività di ricognizione ravvicinate in Cina, mettendo così seriamente in pericolo la sicurezza nazionale della Cina e minacciando la pace e la stabilità.

Tecnologia e spionaggio

Cosa contengono questi palloni aerostatici ? Numerosi sensori attivi per la raccolta di informazioni, pannelli solari per farli funzionare e antenne capaci di catturare e localizzare comunicazioni. Ecco in breve il pacchetto tech per lo spionaggio aerostatico, oramai parte essenziale del più ampio sistema di sorveglianza elettronica, sia della Cina che degli USA. Dati raccolti che possono apparire per noi innocui, come condizioni atmosferiche e correnti, ma che potrebbero servire per fini bellici, come ad esempio per migliorare l'accuratezza dei missili. Washington ritiene che Pechino stia sviluppando squadre di palloni sempre più potenti, utilizzando materiali via via più avanzati, con meccanismi di guida più precisi e più difficili da scoprire per potenziare le loro capacità militari. Un fine questo, oltre che di sorveglianza globale su altri paesi, dicono gli esperti statunitensi, per sviluppare vere e proprie piattaforme ad alta quota per eventuali lanci di ordigni in caso di guerre. 

Pechino intanto non si nasconde, mira ad assicurarsi il dominio del cosiddetto “near space”, quell'altitudine da terra compresa tra i 20 e i 100 km. Un grande campo di battaglia dei conflitti moderni che presentano già vantaggi specifici rispetto ai satelliti quando si tratta di spionaggio: manovrabilità, possibilità di stazionare a lungo su specifiche località, rilevazioni precise e la possibilità di aggirare l'identificazione.

 Un vero e proprio programma di sorveglianza questo che, chiaramente, potrebbe avere delle forti ripercussioni sui rapporti diplomatici tra le due superpotenze. 

Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia

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