Ucraina, Russia: “Occidente è parte del conflitto”

(ASI) “L'Ucraina sta diventato uno Stato totalitario di tipo nazista. Il regime di Kiev sta intensificando le persecuzioni dei dissidenti, i giornalisti sono perseguiti, e così chiunque abbia una visione diversa”.

Lo ha dichiarato  il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante la riunione odierna, svolta presso il Palazzo di Vetro di New York, dei ministri degli Esteri  del  Consiglio di Sicurezza Onu. “Anche Amnesty International ha confermato che gli ucraini nascondono armi pesanti in edifici civili”, ha proseguito lamentando “gli inumani casi di tortura” ai danni dei prigionieri di guerra russi. Il capo della diplomazia dello Zar è tornato a definire nuovamente la strage di Bucha una provocazione “messa in scena subito dopo il raggiungimento di un accordo a fine marzo” a Istanbul con il preciso scopo di far saltare l'intesa. “L'Occidente è parte del conflitto in Ucraina”, ha poi tuonato, chiedendo la punizione del governo di Kiev per i suoi crimini. I referendum sull'annessione alla Russia che si terranno nelle regioni del Donbass, di Kherson e Zaporizhzhia sono una risposta all'invito ai russi di lasciare l'Ucraina fatto dal presidente Volodymyr Zelensky, ha anche sottolineato Lavrov, riferendosi all'intervista rilasciata dallo stesso presidente dell'Ucraina nella quale esortava “chi si sente russo ad andare in Russia per il bene dei loro figli e dei loro nipoti”, ha concluso.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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