Aborto USA: proteste e manifestazioni in seguito alla decisione della Corte Suprema di vietare l’interruzione di gravidanza. Biden: “Decisione scioccante e devastante”.

(ASI) Prese di posizione molto forti in America: la Corte Suprema Usa ha infatti comunicato la scelta di vietare l’interruzione di gravidanza cancellando la sentenza “Roe vs Vade” del 1973, che rappresentava un caposaldo della giurisprudenza americana nel tutelare il diritto costituzionale all’aborto.

Una decisione che ha spiazzato tutto il mondo e che ha influenzato i discorsi di molte persone di spicco in tutti i campi, dalla politica, allo sport e allo spettacolo, che hanno subito manifestato il loro pensiero e il loro giudizio su un tema che da anni risulta essere uno dei più combattuti e controversi.

Il Presidente degli Stati Uniti D’America, JoeBiden, si è dimostrato immediatamente sfavorevole a questa decisione, definendola “scioccante e devastante” sotto tutti gli aspetti:

"Oggi la Corte suprema degli Stati Uniti ha tolto al popolo americano un diritto costituzionale che gli era già stato riconosciuto. Non è stato limitato. È stato semplicemente tolto. Una cosa del genere non era mai stata fatta nei confronti di un diritto così importante per molti americani. Ma lo hanno fatto rendendo questo giorno triste per la Corte e la Nazione. Mi appello a tutti voi, a prescindere da quanto vi stia a cuore questa decisione, di mantenere la protesta pacifica, bisogna combattere la violenza in ogni sua forma a prescindere dalle vostre ragioni.”

Anche l’opinione pubblica si è fatta sentire, dichiarandosi contrariata a questa presa di posizione arrivata a ciel sereno. In particolare è stata ascoltato e diffuso il parere e l’intervento della rappresentante democratica Alexandria Ocasio-Cortez. Per condannare questa scelta ha voluto raccontare la sua esperienza personale e drammatica che l’ha accompagnata per oramai 10 anni: all’età di 22 anni è stata infatti stuprata a New York e ha appunto riportato la paura e la solitudine di quel momento, ma anche la rassicurazione di poter approcciare l’aborto in caso di test di gravidanza positivo.

Oggi, Alexandria sta diventando un simbolo della protesta e sta esplicitamente chiedendo a JoeBiden di reagire alla decisione della Corte Suprema di abolire il diritto all'interruzione di gravidanza aprendo "immediatamente cliniche per l'aborto su terreni federali negli Stati repubblicani che imporranno il divieto".

La risposta del Presidente è stato un appello a i cittadini americani di votare alle elezioni di medio termine per risolvere questa controversia dell’aborto, così da consentire agli Stati di decidere si consentirlo o meno: “So che molti di voi si sentono frustrati e disillusi, la Corte Suprema ha portato via qualcosa di fondamentale e alcune donne andranno incontro a difficoltà incredibili: vi sento, vi sostengo e sono al vostro fianco.”

Non sono tardate naturalmente le manifestazioni che si sono diffuse in tutto il Paese come a Washington, Phoenix, Los Angeles, New York e tantissime altre città. Numerosi sono stati gli arresti per via delle violenze e gli assalti ad edifici pubblici, come quello del Senato a Phoenix, in cui un gruppo di manifestanti avrebbe cercato di entrare nell’edificio rompendo le finestre.

Di particolare importanza è stata la scelta di grandi aziende americane, come Disney, Apple e Meta, che si sono dichiarate pronte a coprire le spese di viaggio e trasporto delle donne che necessitano di abortire e che quindi sono costrette a spostarsi negli Stati in cui l’aborto risulta legale.

Tommaso Maiorca -  Agenzia Stampa Italia

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