(ASI) Le ostilità proseguono senza sosta. Nuovo lancio di razzi, nel primo pomeriggio di oggi, da Gaza su Tel Aviv. Uno è caduto sull’ aeroporto Ben Gurion.

L’ attività dello scalo prosegue normalmente, in quanto non ci sono stati danni. Un edificio, nel sobborgo cittadino di Ramat Gan, è stato invece distrutto. La conferma è giunta dai servizi di pronto soccorso, giunti immediatamente sul posto, citati dalla tv pubblica. Ha perso la vita, nell' esplosione, un uomo di 50 anni. Un vettore, proveniente sempre dalla Striscia, è stato indirizzato presso la località di Taibeh situato a 15 chilometri da Gerusalemme. Non ci sono al momento notizie di feriti.

I raid continuano, con sempre minore interruzione tra un’ ondata e l’ altra, nell’ enclave palestinese e in particolare nella parte settentrionale di essa. Dieci persone hanno perso la vita, questa notte, nell’ azione dei jet con la Stella di David per un totale, secondo le autorità locali, di 139 decessi (di cui 39 bambini) e un migliaio circa di feriti dall’ inizio dei combattimenti.

"Alcuni elementi di spicco di Hamas sono stati attaccati in un appartamento utilizzato come infrastruttura terroristica nella zona di Shati”. Lo ha reso noto il portavoce militare dello Stato ebraico. Il nemico – ha aggiunto l’ esponente delle Forze di Difesa di Benjamin Netanyahu - "usa deliberatamente civili, come scudi umani, per proteggere le proprie attività ostili". Noi ricorriamo invece “a tutte le precauzioni possibili”. I velivoli del “nemico sionista” hanno raso al suolo, nel frattempo, la torre Al Jalaa a Gaza city, un alto edificio dove hanno sede diversi media, fra cui Al Jazeera e l'agenzia stampa Associated press.

Immediata la reazione del portavoce dell’ ala militare di Hamas: dopo quanto è accaduto, “i residenti di Israele devono stare attenti”, dichiara Abu Obeida, minacciando altri lanci di razzi. “Ci siamo preparati a bombardare Tel Aviv per sei mesi consecutivi”. Abbiamo a disposizione “un numero sufficiente di armi” per raggiungere tale scopo, evidenzia. Lascia intendere così che la pace è ancora molto lontana.

Ennesima riunione in pochi giorni, domani al Palazzo di Vetro di New York, del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non sarà, a differenza di quella precedente di qualche giorno fa, a porte chiuse. E' atteso anche un discorso del leader di Hezbollah, organizzazione sciita con sede in Libano. 

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

 

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