Siria: Biden ordina attacco, Russia e Cina protestano

bidenharris1(ASI) Le promesse pronunciate più volte in campagna elettorale, relative ad un serio impegno nell’ adozione di una politica estera pacifica, sembrano essere già svanite.

Joe Biden ha lanciato la sua prima operazione militare da quando si è insediato, lo scorso 20 gennaio, alla Casa Bianca. Il presidente ha dato ordine, ieri mattina, di effettuare la rappresaglia. Alcune voci informali, provenienti dalla residenza di Washington, hanno lasciato trapelare però che la sua vice, Kamala Harris, è irritata poiché non è stata informata preventivamente, dal Comandante in capo, dell’ imminente iniziativa. L’ azione è iniziata, nella zona di Abu – Kemal situata nella nazione di Bashar al – Assad, poco dopo le 18 (ora d’Oltreoceano) le 24 in Italia e ha preso di mira – ha specificato una nota del responsabile della comunicazione del dipartimento alla Difesa John Kirby – “un certo numero di gruppi militanti sostenuti dall'Iran, tra cui Kait'ib Hezbollah e Kait'ib Sayyid al Shuhada”. Tutto ciò è stato necessario al fine di scoraggiare ulteriori attacchi, come quelli avvenuti recentemente in Iraq, contro il personale a stelle e strisce. E’ servito anche come vendetta per i lanci di razzi che sono stati portati a termine. Immediata la condanna della Russia. “E’ una inaccettabile violazione del diritto internazionale”, ha messo in chiaro il ministero degli Esteri di Vladimir Putin. La guida del dicastero, Serghei Lavrov, ha protestato: “Siamo stati avvertiti dagli Usa solo 4 o 5 minuti prima” che venisse portata a termine l’atto ostile. I militari del Pentagono – ha proseguito - si trovano qui illegalmente, violando pienamente le norme internazionali, inclusa una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell' Onu. La Cina ha fatto eco alla nazione dello Zar. “Domandiamo – ha scandito il portavoce del numero uno della diplomazia del gigante asiatico Wang Wenbin – “a tutte le parti interessate di rispettare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale della Siria”, evitando di complicare ulteriormente la situazione geopolitica.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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