(ASI) Il 70% dei brasiliani disapprova l’operato del presidente Jiar Bolsonaro, ed oggi, sabato 23 gennaio, sono previste numerose manifestazioni per chiederne l'impeachment o un processo politico la sua gestione.


A riferire lo scarso feeling tra la popolazione ed il primo mandatario un sondaggio condotto dal Datafolha Institute, secondo cui solo un brasiliano su tre ritiene che il presidente svolga un lavoro “buono” o “molto buono”, il dato peggiore da quando due anni ha assunto la carica; tra agosto e dicembre poco meno di un brasiliano su quattro approvava il suo operato.
Coloro che considerano “cattivo” o “pessimo” l’operato di Bolsonaro solo passati dal 32 al 40%.
Il calo di popolarità di Bolsonaro coincide con la fine degli aiuti economici elargiti dal governo per far fronte alle conseguenze della pandemia. In patria Bolsonaro è stato duramente criticato per il modo in cui ha gestito la pandemia e per il ritardo nella vaccinazione, iniziata questa settimana e con problemi organizzativi.
Dall’inizio della pandemia, Bolsonaro ha minimizzato la questione, criticando le misure suggerite dall’Oms e da altre organizzazioni per affrontare il coronavirus, che ha definito “una piccola influenza”. Al primo mandatario viene anche rimproverato di aver messo in dubbio l’efficacia dei vaccini e raccomandato un “trattamento precoce” con farmaci senza provata efficacia.
Il Brasile sta vivendo la seconda ondata di pandemia, con un bilancio che parla di oltre mille morti al giorno e con numerosi disordini a Manaus, capitale dello stato dell’Amazzonia.
Ad oggi, il gigante sudamericano segna 215.243 morti e 8.753.920 infezioni da coronavirus, confermandolo come uno degli epicentri globali della pandemia e come il secondo Paese con il maggior numero di morti al mondo per Covid-19.

Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia

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