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Usa, debito pubblico, i repubblicani interrompono le trattative. Si profila il crollo finanziario degli Usa?

(ASI) La data del 2 agosto 2011 è vicina e se non ci sarà l’accordo fra i repubblicani e democratici sull’approvazione del bilancio, gli Stati Uniti rischiano il crollo economico e di entrare in un crisi i cui effetti negativi potrebbero essere devastanti e destabilizzanti per tutto il mondo.

Gli scenari che si aprirebbero potrebbero essere i peggiori immaginabili sotto tuti i profili.

Il debito pubblico europeo prossimo ad esplodere a causa della speculazione internazionale e gli attentati di Oslo sono dei segnali abbastanza eloquenti.

Infatti le trattative fra i repubblicani e i democratici americani relative al debito statunitense e sulle modalità di affrontare la crisi si sono bruscamente interrotte.

John Boehner, presidente della Camera dei Rappresentanti, che in serata lascia il tavolo delle trattative e dichiara: «I democratici fanno resistenza, a non voler tagliare la spesa pubblica come la grande maggioranza degli americani chiede ed a voler aumentare le tasse».

Il Presidente Barack Obama sta tentando di convincere il proprio partito ad accettare un accordo sul debito che accoglie la richiesta centrale dei repubblicani, tagliare la spesa posticipando l’aumento di tasse.

Infine Jack Lew, capo dell’ufficio Bilancio della presidente ha spiegato come l’attuale bozza di «potenziale intesa» con i repubblicani posticipa di un anno gli aumenti delle imposte. Harry Reid, capo della maggioranza democratica al Senato, ha affrontato in privato Lew facendogli presente che «è impossibile per noi portare in aula un testo che include solo ingenti tagli alla spesa pubblica». «Il Presidente ha sempre parlato di una soluzione bilanciata e giusta, non possono esserci solo i tagli - ha incalzato Reid - ma abbiamo bisogno anche di entrate, spero che Obama tenga fede agli accordi che abbiamo».

Mentre i partiti americani non trovano l’accordo sul debito pubblico, la recessione aumenta e il crollo finanziario degli Stati Uniti è vicino. Quali le possibili vie d’uscita? Un mega prestito dal Fondo Monetario agli stessi gravosi tassi della Grecia o dell’Argentina? In ogni caso le prospettive planetarie sono al momento oscure ed inquietanti .

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