(ASI) Basta parole, perché se le porta via il vento. Servono i fatti!  Il Milan pareggia 2 a 2 a San Siro contro un’Atalanta in crisi di risultati e le prime critiche verso squadra e società iniziano ad arrivare. Giusto o sbagliato che sia, perché in Italia ancora vige la libertà di pensiero e di parola, si può pensare che Gattuso sia un ottimo allenatore, come che non sia all'altezza del Milan.

Fatto sta, che i risultati di queste prime quattro giornate, per il Milan non sono proprio incoraggianti: una vittoria, due pareggi e una sconfitta in quattro giornate. Cinque punti in classifica, già a meno dieci dalla capolista Juventus e 5 punti da recuperare sulla zona Champions. E’ vero che i rossoneri hanno una gara in meno delle altre (in casa contro il Genoa), ma qualche bella lacuna l’hanno mostrata in questo avvio di stagione. Sopra di due reti al San Paolo di Napoli, la squadra di Gattuso si è sciolta come neve al sole, perdendo 3 a 2. Nella prima gara casalinga contro la Roma, è servito un goal di Cutrone all’ultimo per regalare i tre punti. Nelle ultime due gare giocate in campionato, sono arrivati due pareggi: 1 a 1 a Cagliari dopo aver regalato i primi 20’ ai padroni di casa che hanno sfiorato il raddoppio, prima di essere puniti nella ripresa da Higuain, e 2 a 2 ieri a San Siro contro l’Atalanta che era in crisi di risultati (veniva da 3 sconfitte consecutive, compreso il KO ai rigori contro il Copenaghen in Europa League). Nel mezzo dei due pareggi, c’è stata la vittoria striminzita contro i semi-professionisti del Dudelange nella prima giornata di Europa League grazie al solito Higuain. Una cosa che manca al Milan è la capacità di chiudere le pratiche: serve un netto miglioramento, perché non si può perdere altro tempo e soprattutto il Milan non può restare anche la prossima annata senza Champions League, che garantisce soldi e prestigio. Gattuso non può essere già considerato a rischio, anzi, gode al momento della fiducia della società (Scaroni, Maldini e Leonardo), ma attenzione alle prossime due trasferte: Empoli e Sassuolo. Non si può dire che sono già decisive, ma è chiaro che in caso di due passi falsi, o comunque di prove poco incoraggianti Gattuso potrebbe iniziare a vacillare.

Valentino Cesarini

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