(ASI) Sicilia - Qualsiasi parola su questa vicenda sembra superflua. Tuttavia da Siciliano e da Palermitano mi vergogno di quanto è venuto fuori- dichiara Igor Gelarda il Segretario provinciale di Palermo ed esponente nazionale del sindacato di Polizia Consap.

Mi vergogno della triste vicenda di Tutino, medico personale di Crocetta e recentemente arrestato con l'accusa di falso, abuso d'ufficio, truffa e peculato, e ancor di più mi vergogno della frase ignobile pronunciata da Tutino al telefono con Crocetta, verso l'ormai ex assessore Borsellino (Va fatta fuori come suo padre) e del fatto che il governatore della Sicilia, il rappresentante eletto dei siciliani non abbia detto nulla in risposta a questa frase abominevole. Allora a tutti quelli che non hanno ancora capito che la Sicilia vuole essere liberata, rispondiamo così: noi poliziotti, che abbiamo pagato con il nostro sangue la fedeltà allo Stato, vogliamo essere tutti fatti fuori insieme alla Borsellino e a tutti quelli che amano la nostra terra e fanno rispettare le leggi in Sicilia.
Vi assicuro che la stragrande maggioranza di siciliani siamo di tutt'altra pasta- così conclude il sindacalista. Ecco perché il 19 luglio ce ne staremo a commemorare i nostri morti ed il giudice Borsellino per i fatti nostri, perché non amiamo le passerelle e temiamo di dovere condividere le cerimonie con persone che non hanno particolarmente alto il senso della legalità.
Il 19 luglio presso la Chiesa di San Nicolò all'Albergheria a Palermo, alle ore 10.30, faremo celebrare una messa in suffragio di Agostino, Claudio, Emanuela, Paolo, Vincenzo e Walter ed è qui, in questo quartiere dove la legalità è ancora una conquista parzialmente da fare, che invitiamo tutti i palermitani che intendono commemorare in silenzio, lontano dalle personalità e dai personaggi e vicino alla gente comune e nella semplicità, questi caduti.

Igor Gelarda
Segretario provinciale Palermo Consap

 

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