(ASI) "E’ vero Fabrizio Corona ha sbagliato  e nessuno può negarlo - sostiene Biagio Maimone, fondatore dell'Associazione per la tutela dei diritti umani UNITI SI VINCE -www.unitisivince.com. Anche Fabrizio Corona  ammette le sue colpe.

Certo ha sbagliato e  la giustizia deve comunque fare il suo corso e tutelare chi è stato truffato o raggirato.  

Stupisce, tuttavia, il metro di misura che , di volta in volta , si utilizza , nel  punire i singoli reati, senza un effettivo discernimento della loro effettiva gravità.  

Si assiste smarriti , infatti,  al verificarsi che,  per reati , molto  più gravi , come l’assassinio ,  la violenza sulle donne, sui minori ed altri, in cui la violenza si evidenzia nella sua crudele efferatezza,  vengono comminate  condanne più  lievi che si concretizzano in pochi anni di reclusione e poi assoluta libertà. Spesso il reato nei confronti della  vita umana è quello più giustificato e ciò è davvero terrifico se si pensa ai suoi risvolti per quanto riguarda il valore della persona e l’emancipazione della nostra società .  

Fabrizio Corona è colpevole , ma è anche vittima dello “Star Sistem" , quello stesso  sistema che può essere incriminato per i risvolti antipedagogici e per la  minimizzazione dei valori fondamentali e sacri  che devono e non possono non sorreggere la nostra società.  

Corona è figlio del suo tempo , non bisogna dimenticarlo, certo  occorre riabilitarlo sul piano etico , come occorre riabilitare , innanzitutto,  l’intera  nostra società, troppo facile preda dei valori di un marketing selvaggio .  

Quanti “Fabrizio Corona “ camminano a piede libero , certi di non incappare in nessuna condanna.  

Ricostruire la coscienza morale di un individuo è , senz’altro, la cosa più difficile.  

Non è certamente l’esperienza del carcere a rifondare nell’animo umano i valori morali, che sono stati messi in un cantuccio a dormire.  

Può essere,  senz’altro,  una rivoluzione interiore a far rinascere  i valori morali che rendono un essere umano  un vero uomo e una vera donna.  

Tale capovolgimento non può essere affidato ad una condanna, semmai ad una riabilitazione che vede partecipe lo stesso individuo quando esso viene calato nel  tessuto dolente della società, dove vivono gli “ultimi”, ossia quelli che, per indigenza, per malattia ed altro soffrono l’emarginazione . E’ in questo  tessuto che un  uomo come Corona  potrà comprendere la differenza tra bene e il male e potrà verificarsi  che, tendendo le mani agli ultimi, chi ha sbagliato contro gli altri, possa realmente comprendere il valore della vita.  

Anche la madre di Corona, che si fa artefice di un messaggio amoroso e di comprensione nei confronti del proprio figlio , accompagnando il figlio tra gli emarginati,  toccando anch’essa  con mano le “ferite” dolorose  della nostra società ,  potrà condividere con il figlio quella che , per entrambi, potrebbe trasformarsi in  una vera rivoluzione della propria coscienza .   Figli e genitori non possono non essere coinvolti nello stesso progetto formativo della coscienza."

Biagio Maimone

Fondatore Associazione "UNITI SI VINCE"

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