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(ASI) Su due versanti opposti, o se si vuole, il secondo ad integrazione del primo, Adam Smith, inventore del capitalismo e Karl Marx, creatore del Marxismo, sono i protagonisti, o meglio i padri del materialismo moderno.

Ciascuno dei due filosofi ha infatti relegato nell’ambito del denaro, il significato primo e le finalità della vita dell’uomo e lo sviluppo della società.

Adam Smith teorizzando una società nella quale la molla, il motore che traina le opere dell’uomo, è il profitto, considerato come fine e come conseguenza lecita dell’impresa senza tenere in alcun conto gli aspetti etici, culturali, sociali e di solidarietà che pure fanno parte della natura e della cultura dell’umanità.

Karl Marx, propugnando una diversa distribuzione del profitto in un’ottica di maggiore equità sociale e valorizzando il peso della parte “lavoro” nel contesto della creazione della ricchezza, ma anche lui trascurando l’importanza di quei valori “Umanistici” ed ideali che sono invece la parte più nobile e più progressista dell’umanità!

Entrambi hanno scambiato i ruoli e l’importanza del denaro trasformandolo, nelle loro teoriche società ideali, da “MEZZO” per raggiungere un certo benessere come suggerito dallo sviluppo del progresso della società, in “FINE UNICO” di quella stessa società!

Non può sfuggire l’irrazionalità e la contraddizione di una simile concezione che cozza contro la natura stessa dell’Uomo che è tale soprattutto per lo sviluppo delle sue doti spirituali e culturali e non certo per le sue ricchezze materiali.

Tutta la storia dell’umanità è del resto là ad insegnarci che ogni progresso dell’Uomo ed ogni sviluppo delle civiltà sono stati caratterizzati non dalla ricchezza del denaro, ma dall’acquisizione di valori etici, culturali, artistici e sociali.

La questione NON è di annullare l’importanza dei beni materiali che pure sono una necessità per lo sviluppo ed il progresso sia dell’Uomo che della società, ma di stabilire le priorità dei valori spirituali che vanno messi al primo posto mentre quelli materiali ne sono subordinati e condizionati..!

Se non si fa così, si snatura l’essenza stessa dell’Uomo e si capovolge l’importanza di ciò che è essenziale alla civiltà ed al progresso umano.

Sin dalle sue lontane origini l’Uomo ha cercato nelle religioni, nella filosofia e nelle cultura le ragioni della sua stessa esistenza dando sempre grande importanza a questi valori spirituali e questo dimostra come sia nella sua stessa natura privilegiarli rispetto a quelli materiali.

Il profondo degrado della società moderna, tutta tesa al materialismo, rispetto a quelle passate, più spirituali, è l’ennesima dimostrazione della giustezza di quanto affermiamo.

Del resto il filosofo ha detto: “Cogito, ergo sum” e non “Habeo, ergo sum “…!!!!!

Alessandro Mezzano



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