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(ASI) Perugia - Meno del 10% dell’energia elettrica consumata dagli edifici comunali prodotta da rinnovabili (meno della media nazionale); nulla per ridurre i consumi di riscaldamento; nulla per incentivare la riduzione dei consumi di energia negli edifici privati; raccolta dei rifiuti in stallo; una politica della mobilità costosissima ed inefficiente; picchi di inquinamento dell’aria degni di una megalopoli di un paese in via di sviluppo con gravissimi rischi per la popolazione (comunicati della International Society of Doctors for the Environment – ISDE – e di Italia Nostra).

Sarebbe questa la “nuova vocazione” di Perugia per ambiente ed energia di cui il sindaco di Perugia ha parlato con toni entusiastici in una recente intervista?

E che dire dello scempio ambientale ed urbanistico di Ponte San Giovanni e della colata di cemento su Monteluce e sulle periferie? La sostenibilità inizia dalle scelte urbanistiche e da quelle su commercio e mobilità: non basta un bollino in classe A per un solo edificio nascosto tra palazzoni e centri commerciali, senza strade, verde ed accesso al sole ed all’aria per giustificare una vocazione ambientale. Queste scelte penalizzano gli investitori (anche quelli virtuosi) e le imprese che non riescono a vendere nulla di quanto costruito, i cittadini, l’ambiente e l’economia.

Le vocazioni sono una conseguenza delle azioni politiche e le città si costruiscono con i fatti.

I cambiamenti nei comportamenti individuali avvengono solo se ambiente ed energia sono parte delle scelte politiche per la costruzione della città. E solo se i cittadini sono attori di queste scelte, non spettatori passivi di processi burocratici che poco hanno a che fare con ambiente e salute.

E cosa ha fatto la politica per costruire questa nuova vocazione? Ce lo spiegano il Sindaco e l’Assessore all’ambiente: ha delegato incarichi a politici, ha coinvolto le “tecnostrutture comunali” (gli uffici tecnici comunali) e le “aziende di servizio” (APM, etc), ha assunto come consulente l’Università,  ha predisposto piani e progetti.

Questa è l’idea che questa amministrazione ha del cambiamento e della partecipazione: politica, burocrazia, incarichi per consulenze e produzione di carta.

Le vie del Comune di Perugia sono lastricate di buone intenzioni, ma la sola cosa “quasi zero” non è certo il consumo di energia o l’impatto sull’ambiente di edifici e mobilità, ma le iniziative concrete messe in atto al riguardo da questa amministrazione.

Meetup53

MoVimento 5 Stelle Perugia

 

 

 

 

 

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