×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Calcio Lega Pro, Avellino-Perugia 1-1
(ASI) La risposta c’è stata. Chiara e importante sul piano caratteriale e agonistico; più che sufficiente su quello tattico e tecnico. Il Perugia pareggia ad Avellino, squadra forte e campo difficile. Una partita combattuta per vincere da tutte e due le squadre, risultato in bilico fino al 90’, molte situazioni pericolose da una parte e dall’altra. Alla fine, escono dal campo perfino con qualche piccolo rammarico, i ragazzi di Battistini che, dopo un tempo lottato e chiuso in pareggio, nella ripresa hanno messo sotto l’Avellino, ma sono mancati al momento decisivo negli ultimi venti metri..
Ecco, l’unica cosa su cui oggi (ma non da oggi) c’è da riflettere, è l’attacco spuntato, a volte senza la necessaria cattiveria sotto rete. Per il resto, le modifiche apportate da Battistini hanno dato alla squadra l’equilibrio e la sostanza in mediana che erano mancati nelle ultime apparizioni. Moscati terzo di centrocampo accanto a Carloto ed Espostito; Clemente in panchina; tridente avanzato con Politano, Rantier e Tozzi Borsoi, quest’ultimo preferito a Ciofani. Queste le scelte iniziali di Battistini, dopo le tante discussioni, alcune (ma si badi, non tutte) anche leziose, seguite alle due sconfitte con Pisa e Nocerina.
Il primo tempo ha visto una lieve supremazia dell’Avellino, che ha soprattutto sfondato sulle fasce e creato qualche grattacapo alla difesa biancorossa. Il gol degli irpini è però arrivato, appena passata la mezz’ora, in maniera episodica, su calcio d’angolo e per una dormita della retroguardia perugina, compreso Tozzi Borsoi, rientrato a difendere, cui è sfuggito il marcatore dei lupi, Catania.
Lì per lì il Grifo è sembrato accusare il colpo di trovarsi sotto per l’ennesima volta in questo inizio di campionato, e dopo aver condotto una partita con due – tre occasioni. Ma, col passare dei minuti, la reazione è cresciuta di sostanza. Politano, servito da Rantier, ha fallito una specie di rigore in azione al 42’. Poi, a dieci secondi dallo scadere del recupero, una punizione di Esposito dalla tre quarti ha ingannato tutti, portiere irpino compreso, e si è infilata beffarda ripristinando un risultato di pareggio assolutamente giusto. Due gol episodici ma prima e dopo, nell’arco di tutto il tempo, diverse occasioni per le due formazioni. Avellino che ha fatto di più la partita, ma Perugia attento e propositivo. Dunque, risultato al 45’ equo.
Nella ripresa il Perugia è uscito fuori. Il primo quarto d’ora i padroni di casa vedevano sbucare i grifoni da tutte le parti. Due-tre situazioni pericolose hanno convinto Battistini che, dopo avere retto l’urto irpino nel primo tempo, adesso si poteva osare. Di Tacchio per Rantier, Ciofani al posto di Tozzi, Clemente che subentra a Carloto: così il Perugia ripristina il 4-2-3-1, o, se si vuole, un 4-3-3 duttile, con Moscati a cantare (avanzando sulla fascia quando i compagni attaccavano) e portare la croce (tornando in fase di non possesso). Il risultato, alla fine, non è cambiato, perché la solita imprecisione/leziosità dei perugini nell’ultimo passaggio, e la scarsità delle conclusioni rispetto al volume di azioni ed al possesso palla, non fanno frittelle. Ma se una squadra ha dato la sensazione di governare il gioco e poter agguantare i tre punti, questa è stata il Perugia.
I grifoni hanno mandato un segnale forte. La botta delle due partite perse sembra assorbita; sul piano morale ed emotivo, non è venuta meno la compattezza. Gli uomini messi in panchina e poi subentrati, specie Clemente, hanno dimostrato di saper stare al gioco e di avere accumulato una rabbia agonistica che aspetta solo le migliori occasioni per tornare ad essere potenziale da sfruttare al meglio.
Per aggiustare le sfasature che ancora ci sono, ci vorrà (e c’è) tempo. Peraltro, nessuna delle avversarie sembra in grado di andare in fuga e rompere l’equilibrio del girone, come dimostrano i risultati e la classifica di giornata. Intanto, arriva la prima sosta stagionale: servirà a mettere meglio a fuoco le cose senza l’assillo della partita da preparare. Poi, tra quindici giorni, al Curi scenderà la Carrarese che proprio oggi ha vinto la prima partita del campionato. I tre punti non saranno facili neppure stavolta, ma saranno assolutamente d’obbligo. Un gioco convincente ed equilibrato, quasi.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere