Dl imprese: Giaccone (Lega), bocciatura netta: è un patchwork di provvedimenti
 
(ASI) Roma – “Questo decreto-legge, ben lungi dall'essere frutto di un lavoro con una visione organica e lungimirante, è piuttosto un po' un patchwork, con alcuni provvedimenti che tendono a mettere toppe su situazioni particolari, ma senza una visione ed un disegno organico; e mi sembra un po' poco per un decreto-legge che ha un titolo roboante, quale “Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”.
L’inesperienza di questo governo rischia di non poter garantire la continuità produttiva e la tutela occupazionale di ArcelorMittal e rischia infatti di mettere in campo uno splendido regalo per i Paesi dove si produce a costi minori, con meno garanzie per i lavoratori e con attenzione pressoché nulla per la tutela della salute e dell'ambiente. Con il provvedimento in esame limitatamente a Taranto rischiamo di perdere migliaia di posti di lavoro, faremo scendere il PIL, diventeremo un Paese importatore di acciaio per la maggior parte del nostro fabbisogno, acquisteremo acciaio da Paesi esteri dove la tutela dei lavoratori e dell'ambiente sono a livelli più bassi che da noi, perderemo la possibilità di riqualificare il sito e tutelare l'ambiente.
Il nostro giudizio sul decreto-legge è quindi fortemente negativo perché è stato un decreto che, ben lungi dall'essere stato migliorato nel passaggio al Senato, è stato decisamente peggiorato. Mi riferisco nello specifico alla nota questione del sito di Taranto e di ArcelorMittal che deriva da diversi fattori: dall'abbassamento del costo dell'acciaio; dalla concorrenza dei Paesi esteri; dalla compatibilità e dalla conflittualità legata a dinamiche di salute pubblica e proprie del rapporto tra città e stabilimento. Questo è evidente: lo sappiamo e lo conosciamo. Ma è possibile coniugare salute, esigenze produttive e rispetto dell'ambiente? Secondo noi non solo è possibile ma deve essere fatto: peccato che, per colpa della coppia M5S-Pd non sia stato fatto. Quindi, di fronte alle contraddizioni dell’attuale maggioranza è evidente che, al di là del titolo, mancano azioni concrete e coordinate”. 

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