Scuola, Toccafondi: “Togliere Invalsi e alternanza scuola-lavoro non aiuta la scuola a migliorarsi ed è un favore a chi vuole un'istruzione pubblica debole e marginale”

toccafondi1(ASI) Roma - “In un mondo che va avanti e che pone i nostri ragazzi in una situazione sempre più competitiva coi coetanei europei invece di investire sulla lora formazione continua e continuamente aggiornata noi, purtroppo, abbiamo un Governo e un ministro dell'istruzione nostalgici dei “bei tempi antichi” quando bastavano penna e calamaio.

E' un Governo da Indietro Tutta, ma senza il genio, purtroppo, di Renzo Arbore. Adesso è chiaro che oltreché buoni a nulla sono anche pericolosi perché capaci di tutto a cominciare dal deliberato smantellamento della riforma della scuola. Dall'annunciato taglio alle ore di alternanza scuola al rinvio della validità della prova Invalsi il ministro Bussetti sta dimostrando di avere a cuore più gli interessi di qualche piccola categoria di addetti alla scuola che non il futuro di migliaia di nostri giovani”. Così il deputato fiorentino, già sottosegretario all'istruzione nei governi di centrosinistra Gabriele Toccafondi, commenta le ultime uscite e decisioni (contenute nel decreto milleproroghe) del Governo e del Miur,

“In pratica hanno deciso di disconnettere i nostri giovani dalla realtà da una parte rinunciando a una occasione formativa dove l'istruzione incontra il mondo del lavoro e delle professioni per far conoscere agli studenti come funzionerà la vita reale dopo che saranno usciti da scuola, Dall'altra togliendo valore a uno strumento, i test Invalsi, che serve non a misurare gli studenti ma il grado di efficacia e efficienza di ogni scuola e di ogni classe. Sono sistemi usati in tutta Europa proprio per capire meglio dove vi sono inefficiente formative e quindi intervenire per rimediare. Capisco che qualche cattivo insegnante li possa temere, capisco meno come un ministro possa voler coprire costoro punendo sia i tanti insegnanti meritevoli e capaci sia, soprattutto, le ragazze e i ragazzi che andando a scuola hanno il diritto di avere una formazione completa e adeguata” conclude Toccafondi.

 

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