Gran Bretagna: “Iran rilasci Stena Impero”. Teheran: “No, sequestro misura legittima. Londra lasci andare la Grace 1”

Hassan Rouani 2017 portrait

(ASI) E’ stata ribattezzata, da più fonti, la guerra delle petroliere in una zona in cui transita buona parte del greggio mondiale.

La britannica Stena Impero "è stata sequestrata sotto pretesti falsi e illegali dall'Iran" e deve essere "rilasciata immediatamente con il suo equipaggio". Lo ha dichiarato oggi il portavoce di Downing Street al termine, di una riunione a Londra, del comitato Cobra per le emergenze. "Noi non vogliamo il confronto, ma consideriamo inaccettabile e segno di elevata escalation” il blocco di una nave, “impegnata in un business legittimo, lungo una rotta internazionalmente riconosciuta per la navigazione", ha aggiunto il rappresentante della premier Theresa May. Il funzionario ha lasciato intendere così che non sarà adottata l’opzione militare, per porre fine alla grave crisi in corso, ma solo alcune sanzioni nei confronti del nemico e misure a protezione delle imbarcazioni che transitano nell’area interessata dagli eventi. Quanto è avvenuto, venerdì scorso nello stretto di Hormuz da parte dei Pasdaran, "è stata una misura legale” assunta da Teheran per assicurare "la sicurezza regionale", ha affermato in una conferenza stampa il portavoce del governo della Repubblica Islamica Ali Rabiei. Chiediamo di domandare, a tutti i Paesi che stanno invitando l’Iran a rilasciare il mezzo inglese, la stessa cosa alla Gran Bretagna" per la petroliera, del paese degli Ayatollah, Grace 1 fermata a Gibilterra dal Regno Unito nei primi giorni di luglio, ha rimarcato. Rimane alta la retorica intanto anche con gli Stati Uniti. L’agenzia di stampa Fars ha annunciato l’arresto, sul territorio del paese mediorientale, di 17 spie addestrate dalla Cia, evidenziando che è stata emessa, contro alcune di loro, una sentenza di condanna a morte. Immediata la smentita del capo della Casa Bianca Donald Trump. La notizia del fermo degli 007 Usa “è totalmente falsa”, ha scritto il tycoon su Twitter.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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