Ue, Draghi: "Se l'economia europea avesse bisogno di tagli ai tassi interverremo". Ma Trump non ci sta

(ASI) - Ieri il presidente della Bce Mario Draghi ha parlato al forum di Sintra, accennando al fatto che la Bce ha ha molte armi da utilizzare se l'economia europea non mostrasse segnali di miglioramento.

Questo ha mandando su tutte le furie il presidente Usa Donald Trump, che ha accusato il numero uno della Bce di svalutare l'euro sul dollaro con le sue parole. Accuse respinte da Draghi: "Abbiamo un mandato che è quello della stabilità dei prezzi e siamo determinati a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per rispettare il nostro mandato. I tassi di cambio non sono un nostro target", ha detto.

L'ex governatore di Bankitalia ha inoltre ipotizzato anche un ulteriore taglio dei tassi di interesse: "In assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un'inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo", ha detto aggiungendo che "ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione".
Queste parole hanno fatto calare l'euro sul dollaro, scendere lo spread e accelerare i listini azionari. Movimenti che non sono passati inosservati alla Casa Bianca, alla quale non piace il rafforzamento del dollaro che deprime l'export e avvantaggia le controparti commerciali. Il presidente Donald Trump, ha così commentato su Twitter: "Mario Draghi ha appena annunciato il possibile arrivo di altri stimoli, facendo immediatamente calare l'euro contro il dollaro, e rendendo ingiustamente più facile per loro competere con gli Stati Uniti. Sono anni che lo stanno facendo, insieme alla Cina e ad altri".

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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