Cina. Escono i dati sulla manifattura a febbraio, in attesa delle nuove indicazioni dalle Due Sessioni

137013878 15201199356501n(ASI) C'è grande attesa a Pechino per il classico doppio appuntamento previsto tra il 3 e il 5 marzo prossimi, quando cominceranno rispettivamente i lavori della seconda sessione del 13° Comitato Nazionale della Conferenza Politica Consultiva del Popolo e quelli della seconda sessione della 13° Assemblea Nazionale del Popolo.

Le "Due Sessioni", così come vengono comunemente chiamati i due ravvicinati appuntamenti nel Paese asiatico, giungono in una fase cruciale dei negoziati fra Cina e Stati Uniti per arrivare ad un accordo commerciale (e non solo) vantaggioso per entrambe le parti. Le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti delle due delegazioni a confronto al termine dell'ultimo round dello scorso fine settimana lasciano ben sperare. Lo stesso Donald Trump, protagonista di uno storico secondo incontro a Hanoi con il leader nordcoreano Kim Jong-un in questi ultimi due giorni, aveva parlato in un suo tweet di «sostanziali progressi» nelle trattative con Pechino.    

La Cina arriva al doppio appuntamento congressuale forte di dati economici piuttosto incoraggianti, specie guardando all'intero anno scorso, quando l'economia è cresciuta del 6,6%, in linea con i ritmi della nuova normalità, ovvero la fase di "fisiologico rallentamento" cominciata fra il 2014 ed il 2015 e caratterizzata da una maggiore attenzione alla dimensione qualitativa della crescita, a partire da consumi di fascia medio-alta e sostenibilità dello sviluppo.

I primi dati sulle attività manifatturiere e non-manifatturiere in Cina a febbraio, pubblicati oggi dal Dipartimento Nazionale di Statistica, mostrano un «panorama economico migliore», come sottolinea Xinhua, malgrado un calo nelle attività produttive dovuto a fattori stagionali, in primis il periodo di fermo durante la settimana del Capodanno cinese. Nel mese che si conclude oggi, infatti, il PMI manifatturiero del Paese asiatico ha raggiunto quota 49,2 punti, in calo di 0,3 punti rispetto ai 49,5 di gennaio, mantenendosi tuttavia a ridosso della soglia dei 50 punti, determinante per stabilire se ci si trova di fronte ad una fase espansiva o ad una contrazione. Il sottoindice relativo alla produzione è addirittura sceso di 1,4 punti - toccando quota 49,5 - ma quello relativo ai nuovi ordini è salito a 50,6 punti, indicando dunque un'espansione in questo ambito.

Zhao Qinghe, del Dipartimento Nazionale di Statistica, ha inoltre notato che, malgrado le festività, il sottoindice relativo alla produzione manifatturiera nel settore hi-tech ha continuato comunque a crescere. In particolare, le attività delle aziende hi-tech nei settori della manifattura farmaceutica e delle apparecchiature per la comunicazione hanno evidenziato addirittura un dinamismo sopra la media, a dimostrazione di un trend ormai consolidato che vede i settori innovativi in continua espansione. Per quanto riguarda l'indice PMI non-manifatturiero, il calo a febbraio è simile, pari cioè a 0,4 punti, ma resta ampiamente al di sopra della soglia di riferimento dei 50 punti, segnando quota 54,3. In particolare, gli indici relativi a settori quali i trasporti aerei e ferroviari, le telecomunicazioni, le banche e le locazioni restano al di sopra dei 55 punti.

Le Due Sessioni avranno dunque il compito di individuare misure e soluzioni per consolidare queste positive tendenze nel lungo periodo, garantendo una «crescita stabile» nel 2019. Come anticipato da Xinhua, in particolare fra i principali temi affrontati ci saranno: la crescita, a partire dai rassicuranti dati del 2017 e del 2018, al di sopra della soglia del 6,5%, fissata come "paletto basso" della nuova normalità; il deficit fiscale, dopo che nel 2018 il governo ha abbassato il suo obiettivo annuale portandolo al 2,6% del PIL, contro il 3% del 2016 e del 2017; il taglio delle tasse, proseguendo la generale politica di sgravi e incentivi in favore di imprese e famiglie adottata nel corso degli ultimi anni per stimolare investimenti e consumi, per una riduzione complessiva che nel solo 2018 ha toccato quota 1.300 miliardi di yuan, pari a 194,3 miliardi di dollari; la politica monetaria, dove è previsto che la Cina manterrà una politica orientata alla prudenza e all'equilibrio; l'occupazione, forte dell'obiettivo raggiunto nel 2018 con la creazione di oltre 13 milioni di nuovi posti di lavoro nelle aree urbane, al di sopra del target ufficiale (11 milioni); e le «tre difficili battaglie», come le hanno definite più volte sia il presidente Xi Jinping che il primo ministro Li Keqiang, ovvero la riduzione della povertà, che oggi riguarda in Cina "soltanto" 16,6 milioni di persone, la prevenzione dei grandi rischi e la lotta all'inquinamento. Spazio poi anche per i temi legati al commercio, al nuovo board per l'innovazione sci-tech prossimo al debutto sulla piazza di Shanghai, alle modifiche dei regolamenti in materia di investimenti esteri e al mercato immobiliare.

 

Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia

 

 

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