Terza edizione del Festival sul Nuovo Umanesimo di Castel Rigone: sabato 21 luglio serata conclusiva con il criminologo Alessandro Meluzzi.

Festival Castel Rigone Libro Aperto 1 copy(ASI) Perugia – Castel Rigone conferma ancora d’essere un piccolo-grande centro di arte e cultura. Non solo il Festival Internazionale dei Giovani Concertisti, che ormai si è attestato come uno dei principali appuntamenti in materia di musica nelle terre del Lago Trasimeno, ma anche la filosofia da tre anni ha trovato casa in quel magico borgo situato nelle colline del Comune di Passignano. Infatti quest’anno si è svolta la terza edizione del Festival di Castel Rigone Libro Aperto, che nell’intento degli organizzatori cerca di stabilire quali siano le priorità dell’uomo nel solco filosofico del Nuovo Umanesimo.

“L’articolo 4 della nostra Costituzione – si legge nella descrizione fornita dai responsabili del Festival – recita: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la proprio scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”. Ergo, una volta tutelati i diritti fondamentali, fra cui il lavoro, il cittadino si fa costruttore di senso per la propria terra e per gli altri uomini. La nostra bellissima costituzione tiene diritto e dovere, materia e spirito, individuo e collettivo, in equilibrio. Perché, però, nella communis opinio, si tende a separare i poli, come se per principio il diritto prevale sul dovere, la materia sullo spirito, o viceversa? In questa terza edizione di Castel Rigone Libro Aperto ci chiediamo, a proposito del nostro caro Nuovo Umanesimo: quali sono le priorità dell’uomo? Forse non si tratta di stabilire una classifica di necessità, ma di evocare un’armonia fra le potenzialità.

Oggi siamo tutti connessi l’uno con l’altro, ma non per questo legati. Abbiamo il mondo negli occhi, ma non per questo nel cuore.

Come dice James Hillman ne Il Codice dell’Anima: “Questo in tante vite è andato smarrito e va recuperato: il senso della propria vocazione, ovvero che c’è una ragione per cui si è vivi […] La sensazione che esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al mondo, e che esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d’essere”.

Il Festival nelle passate settimane ha avuto diversi ospiti importanti. Come la scrittrice, pittrice e ballerina Simona Atzori, che domenica 1 luglio ha presentato il suo libro La Strada Nuova dove viene narrato il suo percorso eccezionale che l’ha portata, superando la disabilità, a scoprire le sue potenzialità e insieme ad accettare i propri limiti. Venerdì 6 luglio si è tenuta la conferenza “Umanesimo e dialetto”, dove si è discusso delle poesie, della cultura e dell’umanità nelle terre del lago Trasimeno, presentando – contestualmente – il libro Senza N Verzo di Eric Orsini. Venerdì 13 luglio vi è stata la suggestiva rappresentazione del dramma Salomè di Oscar Wilde, curato da Samuele Chiovoloni.

Questa terza edizione del Festival di Castel Rigone si concluderà sabato 21 luglio con una personalità di primo ordine. Alle 21:30 il criminologo e psichiatra, di fama nazionale, Alessandro Meluzzi terrà una Lectio Magistralis sul tema, come è nelle intenzioni del Festival, delle priorità dell’uomo in questo odierno tempo dove – in nome di una società sempre più tecnologica, efficiente e dove le radici e il sentimento di appartenenza sono sovente sacrificati sull’altare di un mondo globalizzato – il senso e la dimensione dell’umanità sembrano perdersi.

Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia

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