Pillole di storia. Fausto Fornaci, "diavolo rosso" di Umbertide

(ASI) Era nato a Umbertide (PG) il 5 Maggio del 1917 Fausto Fornaci, sergente pilota dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana rinvenuto, nell'inverno 2002, sotto un cumulo di terra nella campagna veneta. 

Nella Regia Appassionato di volo ma anche di storie di mare, Fausto entra nella Regia Aeronautica a 19 anni. Allo scoppio della II Guerra Mondiale combatte in Albania e sul fronte russo ottenendo brillanti vittorie, come l'abbattimento dell'asso sovietico capitano Vassilii Psegnienikoff.

E' in gamba Fausto, glielo riconoscono tanto i suoi superiori tanto quelli  tedeschi che gli mettono sul petto la Croce di Ferro. 

Dopo l' ost front è in Italia a difendere i cieli metropolitani. I bombardieri alleati in azione su Napoli se lo vedono sfrecciare accanto. Ma eroismo e tenacia, in una guerra, non bastano, soprattutto quando la forza del tuo nemico è soverchiante. 

A Salò Il proclama Badoglio alla radio, l'Armistizio, la fuga del Re Vittorio Emanuele III, il Paese spaccato in due non piegano il morale del "cacciatore" umbertidese che, dopo l'8 Settembre 1943, entra nell'ANR, l'Aeronautica Nazionale Repubblicana di Salò, aderendo al II Gruppo Caccia "Gigi Tre Osei" (nato nel marzo 1944, nda) del comandante Aldo Alessandrini e che vanta, tra i suoi effettivi, assi pluridecorati come Ugo Drago e Carlo Miani.

Malgrado la disparità numerica con USAAF e RAF, il "Gigi Tre Osei" si batte bene: il 19 Ottobre '44, ad esempio, sul Lago di Garda i "Diavoli Rossi" (nome della squadriglia, nda) di Fornaci distruggono otto caccia nemici e ne danneggiano dodici. 

Un'azione disperata Il 6 Febbraio 1945 il "diavolo Fausto" è sopra Vicenza. Ultimo volo dell'asso umbertidese.  Nel suo "Ali nella tragedia" (Mursia 1997) Guido Lazzati ci regala un'immagine superba e terribile del fatale duello di Fornaci: il Messerschmitt del sergente è sui diecimila metri quando si scontra con la caccia alleata; piovono colpi, proiettili di mitraglia ovunque che pare avvolgano il Bf come "una ragnatela". A chi assiste, in aria e a terra, lo scontro pare assumere contorni surreali: gli americani si lanciano sull'aereo nemico come un branco di lupi, i traccianti schizzano a destra e a manca finché, dopo reiterati assalti, il 109 precipita e si schianta. 

L'Hornblower Il verde della campagna veneta avvolge e custodisce i resti del velivolo fino al 2002 quando il ricercatore Giuseppe Versolato e un gruppo di volontari trovano qualcosa nei pressi di Vicenza: un Messerschmitt, parti di tuta e una copia di Hornblower (romanzo di avvenure marinaresche di Cecil Scott Forester, nda) con scritto "Fausto Fornaci", squadriglia "Diavoli Rossi".  

Boscutti In realtà l'aviatore di Umbertide non sarà l'ultimo pilota rinvenuto nelle campagne del Veneto. Nel 2006 "torna" anche il tenente Giovanni Battista Boscutti, abbattuto nei cieli di Padova l'11 Marzo 1944 nel corso di un attacco ad una formazione di bombardieri diretti verso la città di Sant'Antonio.

E Miani? Il Maggiore Miani, insieme al collega del medesimo gruppo Capitano Ugo Drago, sopravvive alla guerra. Paga la sua adesione alla ANR, ma chi è nato per volare difficilmente riesce a stare lontano da cloche e altimetri. L'ufficiale si congeda tenente colonnello nel 1967; Drago si spegne nel 2007. Due tra gli ultimi testimoni e protagonisti di un'epopea eroica e sfortunata. 

Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia

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