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Fra i Personaggi dell'Anno 2013 la  'maestra' del racconto breve  e vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura, Alice Munro
(ASI) "È uno dei pochi scrittori a cui penso quando dico che la letteratura è la mia religione". Con queste parole Jonathan Franzen ci introduce alla conoscenza di Alice Munro, la più importante autrice canadese contemporanea, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2013.

Osannata dalle più importanti testate giornalistiche internazionali, la Munro è considerata la maestra del racconto breve, "splendida, raffinata, intensa, una scrittura che conosce a fondo l'oggetto e il movimento del sentire umano, l'annodarsi del reale e il dipanarsi delle sue implicazioni. E il cui dono al lettore è un sapere inattingibile altrove"- scrive il New York Times e, ancora "paragonata a Checov, Munro si rivela all'altezza del maestro per indimenticabile lirismo e generosa saggezza", come si legge nel "Los Angeles Times Book Review".

 

L'anno che sta per abbandonarci verrà dunque ricordato anche per questo premio Nobel da tutti gli amanti della Letteratura che si sono fatti coinvolgere da una straordinaria autrice, capace di "vedere la banalità del male nella vita di ogni essere umano, con un' intelligenza di sguardo e una tale profondità da trasmettere l'impressione che nello spazio breve di un racconto ogni vicenda umana possa essere compresa ed esplorata in tutta la sua complessità.

L'eleganza naturale e la cura del dettaglio che contraddistinguono lo stile di Alice Munro guidano il lettore attraverso le storie che l'autrice ci racconta come se riportasse su carta i pensieri che affollano la mente di ognuno di noi.

 

"Mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me". Con queste parole Alice Munro parla della Danza delle ombre felici, la sua prima raccolta di storie pubblicate nel 1968 che le consentiranno di aggiudicarsi il più importante premio letterario canadese (Governor General's Literary Award).

Questi racconti rappresentano l'inizio di un cammino e anticipano i temi a cui l'autrice si dedicherà nel corso degli anni.

 

Con "Chi ti credi di essere?" nel 1978 arriva il secondo Governor General's Literary Award. Al centro delle dieci storie vi è un'unica protagonista, Rose che, nel corso degli eventi e col trascorrere degli anni vive tante trasformazioni: da bambina ribelle ad avida lettrice, da adolescente in viaggio a giovane innamorata, da donna fedifraga a madre nervosa fino ad arrivare alla Rose matura che riprende le fila di un'esistenza interiore tornando da dove era partita.

 

Le lune di Giove (1982) racconta storie di donne alle prese con relazioni sentimentali 'difettose' in cui la Munro cerca di calarsi. Sono donne caparbie, spiritose, amare accomunate da una forte determinazione e dalla ferma intenzione di non voltarsi mai indietro.

Ogni esistenza cela un segreto che sarà svelato dall'autrice nel corso della lettura ... Quelle che sono le immagini annebbiate dell'inconscio diverranno alla fine verità manifeste.

 

Il percorso dell'amore (1989) è una raccolta di racconti intrisa di inganni. La Munro si rende capace di imprimere una svolta alle storie che narra con grande naturalezza facendo emergere aspetti che erano ben nascosti e suscitando così lo stupore nel lettore.

 

Segreti svelati viene dato alle stampe dopo Friend of My Youth (1990). Anche qui ad essere protagoniste di un'esistenza fatta di solitudine, incomprensioni e passione sono otto donne come quelle che ritroveremo ne Il sogno di mia madre (1998), il libro che ha consentito ad Alice Munro di ottenere il riconoscimento da parte del grande pubblico.

 

Nemico, amico, amante (2001). Sono nove racconti che guidano il lettore attraverso una memoria che gli è estranea ma che risveglia le emozioni di tutti. Un ruolo importante viene affidato al paesaggio e alla natura canadese che sembrano rispecchiare gli stati d'animo e le storie dei vari personaggi.

 

In fuga (2004). Si sviluppa attraverso tre racconti che vedono la stessa donna protagonista di una storia di separazione e dolore, narrata dall'autrice attraverso cesure e spazi bianchi.

 

La vista da Castle Rock (2006). Si sviluppa attraverso due filoni: la storia personale dell'autrice e la storia collettiva che accomuna gli scozzesi del XVIII secolo in viaggio verso la Nuova Terra, il Canada. Il tutto reinventato dalla magica penna di Alice Munro.

 

Troppa felicità (2009). Sono racconti apparentemente pieni di 'noir' che l'autrice pone sullo sfondo della narrazione, perché ad emergere sono le emozioni dei personaggi: tutte donne che si ribellano alle convenzioni e si rifiutano di scendere a compromessi.

 

Dear Life (2012). Più volte l'autrice ha dichiarato che potrebbe trattarsi  del libro che chiuderà il cerchio della sua esistenza e della sua carriera, poiché in queste pagine, come lei stessa ha dichiarato "vi sono le prime e le ultime cose (e le più vicine)" che Alice Munro  ha da dire sulla propria vita.

 

Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia

 

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