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Salone del libro di Torino. Vinicio Capossela presenta La Sua Grecia nel suo ultimo lavoro intitolato "Tefteri. Il libro dei conti in sospeso"
(ASI) L'arte, la passione, l'entusiasmo e l'inventiva di Vinicio Capossela sono solo alcune delle sfumature che hanno arricchito il Salone del Libro nella giornata di sabato 18 maggio.

Uno dei protagonisti della musica d'autore italiana ha presentato il suo libro 'dei conti in sospeso', in cui riporta le impressioni di viaggio attraverso una Grecia inedita. Il musicista ha percorso le strade dell'anima ellenica in un periodo piuttosto delicato per il popolo greco in cui era forte la pressione esercitata e la messa in discussione dell'identità del Paese chiamato a votare per ben due volte!

Un libro, il suo, scritto con passione e onestà, rintracciabili anche nel disco che l'artista ha dedicato alla Grecia. Un Amore profondo e sincero per una cultura che Capossela ha conosciuto a fondo nelle taverne in cui si ascolta il Rebetiko, che più che una musica rappresenta una filosofia di vita.

A differenza di quanto si possa pensare "non c'è relazione fra il disco e i miei testi- ha dichiarato il musicista- ero capitato in un luogo in cui si respirava un forte senso di appartenenza... vi era una musica che parlava ad ognuno, che non era separata dalla vita ma ne faceva parte come il cibo. ..Era una musica greca urbana. Nel momento in cui sono arrivato alla pubblicazione del mio disco mi é venuta una riflessione: come una musica nata dalla crisi e quindi da una separazione può essere utile alla gente che ne viene investita!? Avevo contratto una sorta di debito personale. Volevo chiedere a chi suonava questa musica quale fosse la sua utilità....

Negli ultimi anni mi considero un po' il biografo occulto di molte persone di cui ascolto i discorsi. La taverna é il luogo in cui ci sente un po'tutti uguali perché si torna ad essere uomini e le gerarchie si disintegrano. Inoltre parlando di Grecia pensiamo al luogo che ha dato origine alla civiltà occidentale, alla mitologia...

Insomma la mia intenzione era solo quella di scrivere e di annotare le mie riflessioni. Queste canzoni rappresentano un po'un conto in sospeso con la vita che riguarda il come scegliamo di essere fatti... si parla dell'uomo."

É stata la città di Salonicco a far vibrare le corde dell'anima poetica di Capossela e a spingerlo ad avere un approccio concreto con la cultura ellenica ... " una città in cui si sente molto l'Oriente e vi é una nutrita comunità ebraica- ha dichiarato l'artista- Adesso rimangono tanti edifici bellissimi ma disabitati.. Una città antica che rimane come una sorta di città dei fantasmi" Li si nascondeva una sorta di mitologia sepolta, i fantasmi e le musiche del passato che conservano un messaggio, un messaggio che parla di Te. "Le generazioni che ci hanno preceduto- hanno lasciato ciò che hanno potuto...io mi sento debitore nei loro riguardi e mi piacerebbe avere la stessa sicurezza che aveva mio nonno nel discernere le cose... lui che era solito dire' Chi mi battezza mi é compare'."

In quella Grecia inedita e variegata, Capossela ha rintracciato una particolarità: "entrando in una taverna e incontrando gente che beve e si ubriaca d'amore mi sono detto: come può l'economia di un tale a paese essere la stessa di un Paese come la Germania?? La vera ricchezza sta nella differenza e la Grecia in questo é esemplare. Avere un'identità é una cosa meravigliosa!"

 

Maria Vera Valastro - Agenzia Stampa Italia

La nostra inviata al Salone del Libro di Torino

 

 

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