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Volevamo cambiare l’Italia, ma non ci siamo riusciti. E così, abbiamo cambiato Paese

(ASI) “Emergency Exit” è un documentario, o meglio un docu-trip indipendente e finanziato dal basso, che racconta, attraverso l’occhio della cinepresa della giovane regista italiana Brunella Filì, in un viaggio a tappe attraverso le maggiori città Europee ed oltreoceano, storie di ‘ordinaria separazione’ dall’Italia, ovvero “Storie di giovani Italiani all’estero”.

Tante voci, un solo racconto: quello di una generazione messa in un angolo, ma che ha ancora qualcosa da dire al suo paese d'origine.

Emergency Exit Docu-trip racconterà storie emozionanti e autentiche, facendovi visitare ogni città come se vi ci foste trasferiti per lavoro o vita affettiva o per cercare un nuovo inizio. Il trailer-promo è efficace nel dare un assaggio delle emozioni in gioco da parte dei protagonisti e vi farà toccare con mano la ferita aperta di una generazione dimenticata – quella degli under 40 - che sta lentamente sanguinando fuori dai nostri confini, senza che nessuno ne parli al di fuori dei soliti luoghi comuni e generici sui ‘cervelli in fuga’. Emergency Exit non cerca soluzioni ma pone un problema reale, quello della diaspora dei giovani italiani, proponendone un quadro approfondito che faccia da spunto per riflessioni e proposte concrete.

Secondo i dati ufficiali riferiti al 31 dicembre 2012 gli italiani residenti all’estero sono ormai 4.341.156, ben 132,179 in più rispetto ai dati del 2011. Questi sono però solamente i dati ufficiali, la cifra infatti raddoppia se si considerano quelli ufficiosi: poiché solo un italiano su due è iscritto su registri ufficiali.

I giovani italiani che, a malincuore, fanno le valigie per l’estero (secondo le ultime statistiche, sono 2 milioni dal 2010) non solo ‘cervelli’ o ricercatori, ma anche ragazzi laureati e professionalmente qualificati in cerca di migliori opportunità di vita e carriera, che desiderano un’esistenza non precaria o soggetta alla logica della raccomandazione.

 

In questo docu-trip, la regista ha deciso di incontrare di persona Milena, Anna, Mauro, Marco, Camilla e gli altri, per farsi raccontare attraverso la telecamera le loro storie, i loro sogni, le loro paure, le loro speranze, ma anche la loro quotidianità. Lontani da casa, sradicati, per cercare un futuro migliore, un’uscita d’emergenza da un Paese statico e asfittico.

 

Oltre alle loro voci, ci saranno anche interventi di personalità dal mondo del giornalismo, della musica e della scrittura, come Daniele Silvestri, Gianni Minà, Claudia Cucchiarato, Bill Emmott, Franco Ferrarotti e via dicendo.

Selezionato agli Italian Doc Screenings di Firenze 2012 – il più importante showcase di progetti documentari in Italia - il documentario ha già suscitato l'attenzione di media nazionali (Agorà, RAI 3, Radio24) e internazionali (BBC UK World News e The Guardian.

Il documentario è in fase di lavorazione, sono state già girate le tappe a Vienna, Parigi, Tenerife, Bergen (Norvegia) e Londra le riprese saranno portate a termine con la tappa finale oltre Oceano, a New York dove sono già partite le riprese che dureranno circa 10 giorni, dopo le quali inizierà la fase di post-produzione. Il completamento del documentario è prevista per la prima settimana di giugno.

 

Com’è stato possibile arrivare fino a New York, per un progetto nato in modo indipendente dall’urgenza di raccontare e che non ha contato su nessun sostegno economico? Un’altra piccola sorpresa di questo documentario in progress infatti,  è stata la capacità di trovare un modo di produzione alternativo.

 

Grazie alla campagna di crowdfunding appena conclusa (www.indiegogo.com/emergencyexit) Emergency Exit–Docutrip, ha trovato tanti piccoli produttori indipendenti, i suoi spettatori, che hanno contribuito e sostenuto il progetto, donando dai 10 dollari in su. Ma non solo: anche una produttrice italo-americana, Beth Di Santo, venendo a conoscenza del progetto grazie alla Rete, ha preso a cuore il tema e, ricordando le proprie origini italiane, ha deciso di finanziarne la produzione e la distribuzione negli USA.

Certo, sembra piuttosto paradossale che un produttore americano possa essere più sensibile a questo tema rispetto a un produttore italiano, ma tant’è. Forse questa è solo una delle tante contraddizioni che bloccano il nostro Paese: le idee migliori dei giovani italiani spesso per ricevere fiducia devono guardare all’estero e non qui.

 

E’ già in preparazione il follow up di Emergency Exit (un web documentary a puntate e interattivo) grazie alla vittoria del bando Principi Attivi della Regione Puglia, la produzione è quindi ancora alla ricerca di nuove storie, rappresentative della scelta di trasferirsi così lontano da casa. La comunità di giovani italiani a New York è molto ampia e ben radicata: chi avesse voglia di dire la sua e  partecipare, può contattare i nostri uffici di produzione attraverso il sito ufficiale o la pagina di Facebook, costantemente aggiornata. Oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Date uno sguardo ai contributi di backstage giornalmente inseriti sui vari social media e canali web presenti in Rete: fra gli obiettivi del documentario c’è anche quello di creare una community online a partire dal film finito, in cui ogni expat italiano nel mondo possa interagire e narrare la propria esperienza agli altri e, perché no, scambiare idee per un’Italia da cui non si debba più andar via per forza di cose, ma solo per spirito cosmopolita.

Sito ufficiale: http://www.emergencyexit.it

Facebook: http://www.facebook.com/emergencyexitdocutrip

Twitter: EmergencyTwit

Youtube: emergencyexitdocu

BLOG: http://www.emergencyexit.it/blog


Redazione Agenzia Stampa Italia

 

 

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