(ASI) phillip Island – Il Gran Premio degli scarponi. Ma non nell’accezione calcistica di chi possiede una scarsa tecnica. Scarponi nel senso letterale del termine. A sfilare questi scarponi sul podio di Phillip Island, a versarci dentro il prosecco, come se si trattasse di calici, per poi, dopo averci bevuto, tirarli verso il pubblico in estasi, sono stati i tre vincitori di oggi: Raúl Fernández (Trackhouse MotoGP Team) che con la sua RS-GP25 ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP, portando Aprilia alla sua trecentesima vittoria nel Motomondiale, seguito dal romano Fabio Di Giannantonio (Pertamina Enduro VR46 Racing Team) che sale sul secondo gradino del podio e di un inarrestabile Marco Bezzecchi che festeggia terzo.
“Sono molto contento - dichiara il Bez al termine del Gran Premio - perché ho gestito davvero bene la gara e ho fatto una bella partenza. Mi ero pianificato nella testa una strategia: cercare di andare davanti per prendere un po’ di margine e poter fare i due long lap senza perdere troppe posizioni, e ci sono riuscito. Pensavo di riuscire a fare massimo quarto, ma quando ho visto che stavo recuperando non ho mollato niente fino alla fine. Gran parte del merito va alla mia squadra perché la strategia che abbiamo studiato, sia per la gestione gomme sia per la penalità che dovevo scontare, è stata quasi tutta frutto del loro lavoro”.
Marco Bezzecchi, con maturità, professionalità e determinazione, non si è fatto scoraggiare dai due long lap penalty ricevuti a seguito dell’incidente avvenuto in Indonesia. Tutt’altro. Partito secondo in griglia, scatta subito in testa alla prima curva, guadagnando un vantaggio sugli altri piloti. Questo gli ha permesso di poter rimontare in modo eccelso, una volta scontata la sua penalità, e di festeggiare in questo GP australiano il suo dodicesimo podio stagionale.
LE PAROLE DI MASSIMO RIVOLA (a.d. Aprilia Racing)
“È una grandissima soddisfazione ed è merito di tutti coloro che lavorano e danno il loro contributo a Noale. Raggiungere questo traguardo su un circuito come questo, veloce e per grandi piloti, e farlo con il Trackhouse MotoGP Team e con Raúl, che guida l’Aprilia da qualche anno, è una bellissima soddisfazione: complimenti a tutti loro. Marco oggi ha fatto qualcosa che rimarrà negli annali della storia del motociclismo, una vera gara perfetta. Un esame di maturità superato a pieni voti. Doveva affrontare una sfida particolarmente difficile, non solo per la gara in sé ma anche come conseguenza dell'errore fatto in Indonesia. Non potremmo essere più contenti di questo pilota, di questa squadra e di questo brand”.
Rivola aggiunge: “Aprilia Racing è cresciuta costantemente, conquistando numerosi podi e vittorie. Questa stagione lo dimostra, con la grande crescita di Marco Bezzecchi che rappresenta al meglio lo spirito di questo team e con il traguardo storico di Raúl Fernández, che ha consegnato alla Casa di Noale la vittoria numero 300. Lo spirito di questo brand ci fa guardare avanti con grande fiducia e a puntare a risultati ancora più ambiziosi”.
Ad essere fortemente soddisfatto, seppur visibilmente provato nel fisico, è il Bez che ai microfoni di Sky dichiara: “Sono riuscito a fare una gara molto meglio di quello che mi aspettassi. Se Massimo è contento io sono ancora più contento”. Partenza eccellente non spinge troppo sulle gomme, ma lo fa solo quando c’è bisogno e riscrive il suo finale e quello di Aprilia. Fa tutto quello che si è prefissato con la squadra. Nulla da aggiungere per lui in questa bella giornata di gara in cui l’affiatamento tra i piloti e il team Aprilia si tocca con mano e balza inevitabilmente agli occhi. Una bellezza che non è solo negli occhi di chi guarda, ma anche di chi questi momenti li vive e celebra, dopo ore e ore di duro lavoro e spirito di sacrificio. Lo testimoniano le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Sky dal vincitore: “Devo ringraziare Davide Brivio (Team principal Trackhouse, ndr) e soprattutto Fabiano Sterlacchini (direttore tecnico Aprilia Racing, ndr), il loro arrivo è stato la chiave per la mia carriera. Sono stati anni difficili ma non ho mai smesso di credere in me stesso e in questa moto”.
LA GARA
La scena della partenza è firmata da Bezzecchi, che si infila in testa, ed è seguito da Raúl Fernández e Pedro Acosta. Il Bez fa il giro più veloce e si prende 7 decimi di distacco da Acosta che al terzo giro è secondo dopo il sorpasso su Fernández, che al quarto giro si rimette però avanti. Il giro successivo, sventola la bandiera gialla per Zarco, mentre il Bez fa il suo primo long lap, rientrando terzo. Caduta anche per Miller, che era quinto, all'ingresso della Siberia. Al contrario il Diggia ha ritmo sulle mani.
Nel frattempo il Bez esegue la sua ultima penalità, perdendo un secondo e mezzo e rientrando in sesta posizione, avanti a Pol Espargaró e Luca Marini. Alex Márquez, prende margine sulla sinistra per buttarsi con successo in curva 1 e superare Quartararo, che al giro seguente viene sorpassato anche dal Diggia che è ora quinto avanti al Bez.
DISASTRO QUARTARARO-BAGNAIA
Al decimo giro Mir cade, mentre Quartararo perde posizioni e al tredicesimo giro si ritrova settimo avanti ad Espargaró. A occupare il quinto posto è ora il Bez, seguito da Marini. Da questo momento in poi Quartararo con la sua Yamaha è decisamente in difficoltà. Partito in testa chiude la gara undicesimo. “Ho bisogno di staccare la spina dalle corse” ammette candidamente El Diablo nel post gara. “Quando i risultati non arrivano, vuoi solo tornare a casa, allenarti bene e prepararti per quello che verrà. Io voglio questo, andare a casa” aggiunge, mostrando senza vergogna il suo momento di comprensibile umanità.
Stessa umanità che ha mostrato Francesco Bagnaia ieri nelle sue dichiarazioni al termine della Sprint: “È stato un momento difficile, molto complicato, nessuno se lo aspettava. La Sprint di oggi è stata abbastanza umiliante, essere lì e non poter lottare, non poter fare niente, girare 2 secondi più piano del mio stesso passo delle prove. È difficile da accettare. Fortunatamente c’è stato Motegi, dove ho potuto guidare la mia moto e sono riuscito a vincere. Sappiamo tutti quanti, team compreso, che nel momento in cui riusciamo a trovare quella quadra lì andiamo forte. Il problema è trovarla perché per qualche motivo non riusciamo a far funzionare la moto come dovrebbe”. Non manca neppure di rivolgere pensiero a chi lo segue e lo sostiene: “Chiedo scusa per le prestazioni, perché i fan non meritano delle prestazioni così. Che sappiano che stiamo lavorando per tornare lì davanti”. Anche oggi per Pecco la situazione non è migliorata perché a due giri dalla fine, quando non si trovava undicesimo avanti a Quartararo, finisce sulla ghiaia, facendo guadagnare otto punti di vantaggio a Bezzecchi, retrocedendo così ad una quarta posizione del Motomondiale.
RIMONTA DI BASTIANINI DA VENTESIMO A NONO
Al diciottesimo giro Alex sorpassa internamente Acosta, che ha ora dietro di sé Di Giannantonio e Bezzecchi quinto, seguito da Marini, Aldeguer e Binder. In questo giro Enea Bastianini supera Espargaró, chiudendo così la sua gara al nono posto, dopo una grande rimonta che lo aveva visto partire ventesimo in griglia. “Sono in difficoltà da qualche gara - afferma Bastianini - ma qui abbiamo cambiato strategia di frenomotore”.
La gara prosegue e il Diggia, alla 10, infila Acosta nel cambio di direzione. Acosta risponde, ma in curva 2 Diggia non molla e si prende la terza posizione. Bel ping pong tra i due, al termine del quale Diggia allunga su Acosta, che ha ora dietro di sé il Bez sempre quinto. È al ventitreesimo giro che il Bez tenta di rifarsi su Acosta e ci riesce mettendosi quarto con un sorpasso da veterano. Da qui in poi la gara diventa da brivido, perché Diggia è sugli scarichi di Alex Márquez e in curva 8 gli porta via la seconda posizione.
“È stata una gara tostissima per tante motivazioni - spiega il 49, anche lui visibilmente affaticato. - Ci siamo complicati un po’ il weekend partendo 10°, la febbre ieri sera non ha aiutato ma bisognava spingere. Fare una gara così e arrivare sul podio è speciale, è sicuramente il mio GP più bello dell'anno”. A parlare di umanità oggi è anche lui che confessa di aver avuto delle difficoltà: “A volte succedono cose fuori dal nostro controllo, entri in pista e non puoi andare forte. Sono cose difficili anche da spiegare: siamo umani e quando non ti senti a posto o ti stendi o vai meno. Spero di trovare l’anteriore che ho avuto qui anche per il resto della stagione”.
A quattro giri alla fine, Raúl corre in solitaria e sembra ricordare un po’ le corse di quel Marc Márquez che, dopo aver conquistato il titolo di campione, è ora uscito di scena causa infortunio, lasciando passo ad una MotoGP con risultati differentemente emozionanti.
I piloti sono ancora in pista e la battaglia per il terzo posto è quindi tutta aperta, perché il Bez continua a ridurre il margine su Alex. Chiudendo alla 10, infatti, il giro seguente, il Bez infila Alex e gli cede il suo quarto posto senza più permettergli di raggiungere il terzo gradino del podio che oggi è firmato dal 72, il re delle rimonte di casa Noale.
I RISULTATI DELLA GARA
Sesto posto per Luca Marini, ottavo Brad Binder e nono, come detto Enea Bastianini. Chiude i primi dieci Pol Espargaró. A seguire Fabio Quartararo, Miguel Oliveira, Ai Ogura e Fermín Aldeguer. , Joan Mir, Johann Zarco, Alex Rins e Miguel Oliveira. Quindicesima piazza per Franco Morbidelli. Dietro a lui Lorenzo Savadori e Somkiat Chantra. Ultimo Michele Pirro. Fuori dalla gare, in ordine di caduta Miller e Zarco, Mir e poi Bagnaia.
Benedetta Orsini Federici - Agenzia Stampa Italia
*Fonte foto MotoGP Press


