Il progetto “Volkodav ”: lo “strangolatore di lupi”.

Foto Marco Leonardi x Progetto Volkodav Leonardi 82(ASI) Proteggere in modo naturale le greggi e le mandrie dagli attacchi dei predatori servendosi di cani da guardiania è fondamentale per gli allevatori, ma è altrettanto fondamentale avere cani selezionati per questo tipo di lavoro in possesso di caratteristiche specifiche.

 

Il Pastore dell’Asia centrale è una di queste razze: originario della Russia, nato dall’incrocio fra tre razze (Tobet, Alabai e Torkuz più di 4.000 anni fa) veniva allevato per accompagnare le carovane dei popoli nomadi e per controllare il gregge.
E proprio per il Pastore dell’Asia centrale nasce il progetto “Volkodav “. Me ne parla la dottoressa Antonella Ghidini:
“Questo progetto nasce tra marzo e aprile 2021 per mia volontà considerate le telefonate di aiuto che ricevevo per collocare cuccioli di Asia centrale privi di pedigree e provenienti da linee aborigene. Insieme ad un gruppo di amici (Rossana Giordano, Noemi Podestà, Daniele Pozzi e Franco Stumpo) che diventeranno il Comitato tecnico del progetto, si partirà subito a collocare una prima cucciolata che ci viene segnalata adatta ai nostri scopi.
Volkodav letteralmente significa “strangolatore di lupi” ed è il termine utilizzato nell’est Europa per tutte quelle razze tra cui il PAC tradizionalmente adibite alla difesa delle greggi dai lupi. Questi cani svolgono la loro funzione atavica difendendo gli animali da reddito dai predatori. In Italia è ormai comune avere volpi, lupi e tassi che razziano le greggi: in Piemonte come in Lombardia, Friuli, Trentino per non parlare del centro Italia, insomma un po’ dappertutto si è reso necessario l’utilizzo di cani da pastore, guardiani efficienti che possano servire da deterrente a queste predazioni. Stiamo affidando cuccioli ovunque ci sia la necessità ma soprattutto dove gli affidatari ci possano garantire le condizioni di vita più idonee per i PAC del progetto.
La maggior parte dei cani inseriti nel progetto proviene dalle linee di sangue del Tagikistan e Turkmenistan, ma naturalmente potrebbero venire da qualsiasi paese purché i cuccioli abbiano caratteristiche morfologiche e caratteriali tipiche della razza. Purtroppo per i cuccioli che non superano questa discriminante non c’è posto nel progetto che è e resta un progetto di ricerca non un’associazione benefica o un “rescue”.
Inizialmente abbiamo dovuto cercare con difficoltà adottanti disponibili, oggi invece abbiamo una lista d’attesa, merito del fatto che i primi cuccioli hanno dimostrato crescendo di essere soggetti di tutto rispetto e grazie anche all’attenzione che ci hanno riservato i mezzi di comunicazione. A volte dobbiamo purtroppo ritenere inadatti alcuni “aspiranti affidatari” perché dobbiamo essere certi che vengano seguite le indicazioni del protocollo, che i soggetti affidati non vengano tenuti chiusi in un box o utilizzati per scopi differenti a quelli della guardiania del bestiame; inoltre non vogliamo incentivare la riproduzione sconsiderata e quindi Progetto Volkodav deve poter controllare se e quando sarà ritenuto opportuno utilizzare questi soggetti come riproduttori. “

Vorrei ringraziare la dott.ssa Ghidini che mi ha fornito preziose informazioni per l’articolo ed il fotografo Marco Leonardi per le foto fornite.


Donatella Arezzini per Agenzia Stampa Italia.

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