Napoleone Bonaparte, la ricorrenza dei 200 anni dalla morte. L’isola d’Elba in festa, ripercorrendo un itinerario storico.

napoleone(ASI) A Napoleone Bonaparte, l’isola d’Elba, dedicherà nel bicentenario della morte una settimana di eventi. La ricorrenza è quella del 21 maggio 2021. L’imperatore visse un esilio sull’isola, di tale importanza che i cittadini ne ricordano ancora oggi la permanenza. Verrà dunque festeggiato ed onorato.

Correva l’anno 1814, Napoleone sbarcò da una fregata inglese, accolto nella baia di Portoferraio. Iniziava così l’inizio dell’esilio del grande condottiero nell’Elba. L’isola si presentava fortificata. Il periodo del suo ritiro fu sancito dal trattato di Fontainebleau, che gli assegnava una pensione annua di due milioni di franchi. La sua prima visita fu al Duomo di Portoferraio. Qui venne cantato l’inno ambrosiano, e Napoleone si inginocchiò, tanto che gli Elbani, increduli, ebbero da ricredersi sulla sua fede cristiana. Il Palazzo della Biscotteria, ospitò la sua prima notte.

L’Elba rappresentò per il Sovrano un esilio breve anche se intenso. Vi regnò per ben dieci mesi. Fino al 26 Febbraio del 1815. Il giorno dopo lo sbarco iniziò la sua attività, frenetica incessante. Un vulcano di idee, di iniziative di energia, che coinvolse anche la popolazione, lasciando un segno nella storia che arriva fino ai giorni nostri. L’imperatore organizzò nuovamente l’isola. Aprì nuove strade, costruì nuovi edifici di pubblica necessità diede impulso alle miniere e alle saline. Ispezionò le fortificazioni. Scrisse l’organigramma dell’amministrazione. Emanò nuovi decreti per quanto concerne l’igiene pubblica. Si prese cura degli acquedotti, delle fogne, dei giardini, stava realizzando il “moto perpetuo”. Fu infatti una riorganizzazione di idee, che vide l’isola protagonista della nuova rinascita del condottiero. Diede all’Elba anche una bandiera dal fondo bianco, una striscia rossa nel mezzo e tre api d’oro.

La villa dei Mulini rappresentò la sua residenza ufficiale. L’Elba perla dell’arcipelago toscano, ammaliò con la sua bellezza Napoleone. L’imperatore, cominciò a parlare con la gente, si fece uomo tra gli uomini praticò la pesca con i pescatori, godendo la bellezza delle insenature, delle calette e delle spiagge. Fu qui che Napoleone lasciò parte della sua eredità culturale. Negli edifici della sua residenza sono sorti poli museali, dove si può rivivere l’epopea ottocentesca della grandezza artistica e culturale dell’impero . È di fondamentale importanza il patrimonio storico che viene ancora gelosamente conservato. Si possono ammirare antichi libri, divise, corone, quadri, spille, armi, cannoni. Le lapidi ricordano la grandezza del suo passaggio. La ricorrenza della sua morte darà vita ad una festa che vedrà rivivere attraverso mostre ed iniziative la grandezza di quel periodo aureo per l’Elba . Essa venne profondamente segnata dal passaggio dell’imperatore. Lo spaccato di storia ed il solco che i cittadini hanno vissuto riecheggiano nell’eternità.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

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